Caso Mont-Blanc Energie, l’ex sindaco Blua e il suo consiglio condannati a pagare 226mila euro

La vicenda riguarda le spese per la società mista pubblico-privato, nata a fine 2005 per realizzare una centrale idroelettrica ma presto bloccata da una serie di sentenze amministrative.
Il Procuratore regionale della Corte dei Conti Claudio Chiarenza
Cronaca

Per la vicenda della Mont-Blanc Energie la Corte dei conti ha condannato 11 persone – ex amministratori e funzionari del comune di Courmayeur, fra cui l’ex sindaco Romano Blua, e due amministratori della Mont Blanc energie – al pagamento di complessivi 226.060 euro, a fronte di una richiesta totale della procura di 1.204.570 euro. La vicenda riguarda le spese per la società mista pubblico-privato, nata a fine 2005 per realizzare una centrale idroelettrica ma presto bloccata da una serie di sentenze amministrative.

Blua e gli amministratori di Mont Blanc Energie Roberto Milliery e Valter Zucca sono stati condannati al pagamento di 37.768 euro ciascuno. L’ex segretaria comunale Anna Longis, l’ex vicesindaco Ennio Mochet, i consiglieri comunali dell’epoca Francesco Caligiana, Alessia Di Addario, Mario Ravello, Mario Esposito, Sandra Pasi e Teodoro Argese sono invece stati condannati a risarcire 14.163 euro ciascuno. Assolto per prescrizione l’allora consigliere Gaetano Castelnuovo.

La condanna ammonta al 30% di quanto richiesto dal procuratore regionale della Corte dei Conti Claudio Chiarenza (753.536 euro) per le "spese finanziate e sostenute dal Comune di Courmayeur, tramite fideiussione, per effettuare gli interventi ritenuti, erroneamente, necessari e sufficienti a preservare la Valutazione d’Impatto Ambientale che era stata prorogata fino al 23 dicembre 2007". Queste spese infatti erano state sostenute dopo che il Tar, nel novembre del 2006, aveva annullato le delibere comunali "istitutive della società", che risalivano al dicembre 2005. La riduzione è dovuta anche al fatto che sull’entità del danno ha inciso il "comportamento tenuto dagli Amministratori subentranti a quelli convenuti". Riguardo alle "spese sostenute dall’amministrazione comunale per la costituzione, la gestione e la liquidazione della società Mbe", per le quali il procuratore Claudio Chiarenza aveva chiesto un risarcimento di 451.034 euro, la Corte ha disposto l’assoluzione per prescrizione.

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