Caso Tadiello-Nike: storia senza fine e senza accordo

ilvio Tadiello, di 40 anni, di Aosta, ex dipendente dello Store Nike di Quart, rimasto gravemente infortunato in un incidente sul lavoro nel 2005, è ancora in attesa di un risarcimento. "Non chiedo nulla di più di quello che mi spetta".
Silvio Tadiello davanti alla Nike Factory Store di Quart
Cronaca

Non ne posso più, pensavo che la mia vicenda giudiziaria con la Nike si potesse chiudere, invece a distanza di anni stiamo ancora cercando un  accordo, non so più cosa fare’‘. E’ amareggiato Silvio Tadiello, di 40 anni, di  Aosta, ex dipendente dello Store Nike di Quart, rimasto gravemente infortunato  in un incidente sul lavoro.
‘Il mio legale stava trattando con la società – continua Tadiello – per il  risarcimento del danno. Ma a un certo punto hanno smesso, non hanno più voluto  saperne nulla. E senza un motivo, hanno dato la colpa alle assicurazioni’‘.
I fatti risalgono al 12 giungo del 2005, quando Tadiello era caduto da una scala, fratturandosi il braccio destro, mentre cercava di prendere del materiale in magazzino. La caduta gli ha procurato un’invalidatà al braccio del 36 per  cento. Da quel giorno non lavora più, sbarca il lunario facendo i mercatini e vive su di un camper.
Nel novembre del 2008, il giudice di Aosta Giuseppe Colazingari aveva condannato per lesioni personali colpose a 400 euro di ammenda Matthew Adrian Cook, di 48 anni, responsabile italiano della multinazionale Nike. L’imputato era anche stato condannato a pagare una provvisionale di 30.000 euro a titolo risarcitorio, il resto dei danni era da quantificare in sede civile. La Nike ha
fatto però appello alla sentenza. ‘Ero disposto a trattare – continua Tadiello – un risarcimento, in modo da chiudere la vicenda. Ma nulla. Non so più come fare, non chiedo nulla di più di
quello che mi spetta’.

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