Chiusa l’inchiesta dell’Ansv sull’incidente aereo in cui morì un 19enne valdostano

Gioele Bravo perse la vita il 12 febbraio 2020 mentre compiva, con l’istruttore Stefano Baldo (anch’egli deceduto), un volo addestrativo sopra la campagna di Carlentini (Siracusa). L’aereo su cui volavano precipitò e prese fuoco.
Tecnam P
Cronaca

L’Agenzia Nazionale per la Sicurezza del Volo ha depositato la relazione sull’incidente aereo in cui, il 12 febbraio 2020, perse la vita il 19enne valdostano Gioele Bravo. Il giovane era l’allievo  di un volo addestrativo al fianco dell’istruttore Stefano Baldo (53 anni), a bordo di un Tecnam P2002 precipitato mentre sorvolava la campagna di Carlentini (Siracusa), prendendo fuoco e causando il decesso delle due persone sull’aereo.

Nella relazione si legge che “l’inchiesta non è riuscita ad individuare in modo incontrovertibile la causa dell’evento. Nei limiti delle evidenze disponibili, questo è stato verosimilmente innescato dalla perdita di controllo dell’aeromobile nell’effettuazione di una missione addestrativa finalizzata al recupero della condizione di vite incipiente mediante l’esecuzione di stalli, e la simulazione di emergenza trim tutto a picchiare e a cabrare”.

Per l’Ansv, “alla perdita di controllo non è seguita una rimessa in assetto e ciò ha condotto verosimilmente allo sviluppo di una vite e, poi, all’incidente”. A quest’ultimo, potrebbe aver contribuito, tra l’altro, – si legge ancora nella relazione – “un’altezza di esecuzione dell’addestramento tale da non garantire in tutte le fasi sufficienti margini di sicurezza”. Al riguardo, l’inchiesta ha appurato, attraverso documentazione e test svolti presso il costruttore, che “la manovra di recupero dalla vite per il Tecnam P2002-JF possa richiedere circa 1000 piedi per la rimessa in assetto”.

Si tratta di un valore di perdita di quota “non coerente e doppio in valore rispetto a quanto indicato” nel manuale di volo dell’aeromobile, “il quale prevede circa 500 piedi”. Pertanto, l’inchiesta si è chiusa con l’Ansv a raccomandare all’Agenzia europea per la sicurezza aerea “di valutare, congiuntamente con il costruttore, la revisione” del manuale “del Tecnam P2002-JF, nella determinazione del valore corretto da inserire in termini di perdita di quota per la rimessa in assetto dalla condizione di vite”.

Gioele Bravo, primo di quattro fratelli era figlio di un pilota di linea, del quale aveva voluto seguire il cammino professionale. Si era così trasferito, dopo le scuole in Valle (ove aveva vissuto al Villair di Quart con la famiglia), in Sicilia per frequentare un Istituto tecnico aeronautico a Catania. Per anni, prima di lasciare la Valle, era stato atleta di Mountain Bike, vestendo la divisa di numerosi sodalizi della nostra regione.

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