E' stata emessa, mercoledì 14 aprile, la sentenza riguardante l'inchiesta Cheran, per un giro di gare d'appalto truccate a Challand-Saint-Anselme.
Il giudice di Aosta, Paolo De Paola, ha condannato a un anno di reclusione, con la condizionale, il sindaco del paese Graziano Grosjacques. Il primo cittadino è stato però assolto dal capo di imputazione riguardante la fornitura di marmo verde, ovvero quello di Cheran. Condannato a quaranta giorni, convertiti in 1620 euro di multa Claudio Ferrari, di 38 anni, di Perloz (difeso dall'avvocato Corrado Bellora) e a 40 giorni con la condizionale Giuseppe Gianoglio, di 38 anni, di Pont-Saint-Martin (avvocato Massimo Campanale). Il processo, in rito abbreviato, si era svolto il 26 marzo scorso.
Hanno invece patteggiato Alessandro Savio, di 44 anni, di Montalto Dora (avvocato Claudio D'Alessandro), accusato di corruzione e Elio Jacquin, di 55 anni, di Issogne (avvocato Francesca Parra). Il primo undici mesi, tre per Jacquin, che deve rispondere del reato di abuso d'ufficio. I legali degli imputati hanno già preannunciato ricorso in appello. Tra 45 giorni le motivazioni della sentenza.
''Ritengo che ci siano tutti i presupposto per un'assoluzione del mio assistito, per cui faremo ricorso'' ha commentato il difensore di Ferrari, Corrado Bellora.
L’inchiesta era partita nel settembre del 2007, quando le fiamme gialle della tenenza del Gran San Bernardo, durante alcuni accertamenti, si sono insospettiti proprio per il numero degli appalti e per il fatto che erano sempre vinti dalla stessa ditta. Sei gare d'appalto, per un totale di oltre 150 mila euro, che secondo l'accusa sono state truccate.
