Corruzione elettorale, Avati verso l’assoluzione

A richiederla, per il 53enne dipendente della Casa da gioco, lo stesso pm Luca Ceccanti, titolare delle indagini.
Domenico Avati
Cronaca

Dopo l’accusa di corruzione elettorale, all’udienza in corso oggi, lunedì 1 luglio, per il 53enne Domenico Avati, dipendente della Casa da gioco di Saint-Vincent, si profila l’assoluzione. A chiederla al Gup Davide Paladino, durante la discussione del procedimento con rito abbreviato, è stato lo stesso pm Luca Ceccanti.

L’imputazione, relativa alle elezioni regionali del 2018 e legata all’aver esercitato pressioni, ed effettuato promesse di vantaggi legati a future assunzioni o progressioni di carriera per ottenere voti, ad una serie di dipendenti del Casinò, nasceva in particolare da tre intercettazioni telefoniche.

Svolte nell’ambito dell’inchiesta “Do Ut Des” su episodi corruttivi nella Valtournenche (e per questo non ammesse nel fascicolo processuale), mettevano in luce l’esistenza di una presunta “lista nera” di persone cui Avati (candidato per l’Union Valdôtaine e risultato terzo escluso) si sarebbe rivolto, sottoponendo una “terna” composta (oltre al suo nominativo), dai candidati Rollandin e Baccega. Ipotesi corroborata, negli inquirenti, da un elenco di nomi su un’agenda consegnata dallo stesso imputato durante le indagini.

Le persone sentite durante le indagini, condotte dai Carabinieri, non hanno però reso piena conferma. Un quadro probatorio complessivo non particolarmente consistente, che per il pm meritava tuttavia approfondimento, magari in vista di un dibattimento con rito ordinario (a cui potevano essere chiamati dei testimoni). Da qui, la scelta della Procura di non archiviare il fascicolo dopo la chiusura delle indagini preliminari.

Avendo tuttavia, Avati, scelto di essere giudicato con il rito abbreviato, che non aggiunge ulteriori elementi a quelli già raccolti e non prevede deposizioni, il pm stesso ha invocato l’assoluzione, con formula dubitativa. Peraltro, l’assenza di pressioni indebite emergerebbe anche da un audit interno del Casinò, depositato in udienza dalla difesa dell’imputato (gli avvocati Alessandra Fanizzi e Corinne Margueret). La sentenza del giudice è attesa attorno alle 12.30.

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