Corruzione sotto il Cervino, dal Riesame “no” al carcere per i Vuillermin

Il Tribunale torinese ha rigettato le richieste della Procura di Aosta per sette degli indagati nell’inchiesta sugli appalti pubblici in Valtournenche. L’ex funzionario comunale Chiavazza in cella da 133 giorni.
Loreno Vuillermin.
Cronaca

Le misure disposte dal Gip di Aosta, nei confronti di alcuni degli indagati nell’inchiesta per presunti episodi di corruzione in Valtournenche, sono sufficienti a soddisfare le esigenze cautelari. Il Tribunale del Riesame di Torino ha quindi respinto la richiesta avanzata dalla Procura di custodia in carcere per gli imprenditori edili Loreno Vuillermin (68 anni), Renza Dondeynaz (64) e il loro figlio Ivan Vuillermin (45), di Challand-Saint-Victor.

Rigettata anche l’istanza di arresti domiciliari per l’ingegnere Corrado Trasino (54, Saint-Christophe), per il funzionario Anas Adriano Passalenti (43, Saint-Nicolas), e per i liberi professionisti Stefano Rossi (54, Piacenza) e Rosario Andrea Benincasa di Caravacio (51, Torino). Il provvedimento della sezione del Riesame è stato notificato negli scorsi giorni ai difensori degli indagati.

L’inchiesta, condotta dai Carabinieri della Compagnia di Châtillon/Saint-Vincent, riguarda l’“aggiustamento” di gare pubbliche, soprattutto al Comune di Valtournenche, nonché la “concertazione” di offerte tra professionisti per l’ottenimento di incarichi, ed è coordinata dal pm Luca Ceccanti. Lo scorso 20 novembre, i tre soci dell’impresa “Edilvu” erano stati sottoposti ai “domiciliari”, mentre agli altri quattro indagati erano state applicate misure meno invasive, come l’obbligo di dimora e di firma.

Il 48enne Fabio Chiavazza, ex capo dell’ufficio tecnico di Valtournenche, considerato dagli inquirenti la figura centrale degli illeciti all’ombra del Cervino, era stato arrestato e si trova nel carcere di Brissogne da allora, cioé da centotrentatré giorni. Nei due interrogatori cui è stato sottoposto – quello di garanzia immediatamente seguente al fermo e quello dinanzi al pm – si è sempre avvalso della facoltà di non rispondere.

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