Corte dei Conti, il Procuratore regionale: “In Valle d’Aosta c’è un’emergenza legalità”

La relazione di Massimiliano Atelli sull'attività svolta dalla Procura regionale nel 2019. Oggi avrebbe dovuto aver luogo la cerimonia di inaugurazione dell'anno giudiziario 2020, rinviata a causa dell'emergenza coronavirus. 
Massimiliano Atelli.
Cronaca

“C’è qui in Valle d’Aosta, adesso, un’emergenza legalità? Sì, c’è”. Sono parole del Procuratore regionale della Corte dei Conti Massimiliano Atelli contenute nella relazione sull’attività svolta nel 2019, che avrebbe dovuto pronunciare oggi nella cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario 2020, rinviata a causa dell’emergenza coronavirus.

“Oggi, la Valle d’Aosta è scossa da una forte vibrazione, che ha avuto eco nazionale, perché dalle accurate indagini svolte dalla magistratura penale e dagli organi di polizia è emerso un fitto intreccio fra criminalità organizzata e parte dell’apparato pubblico locale.  – ricorda il procuratore regionale – Un intreccio così forte da spingere il Consiglio dei ministri a sciogliere il consiglio comunale di Saint-Pierre, 3.000 abitanti, a pochi km da qui, per infiltrazioni della ‘ndrangheta, che hanno interessato persino un assessore. Un atto estremo, previsto dalla legge per situazioni estreme”.

Un’emergenza legalità, che ricorda Atelli, va “contrastata con assoluta determinazione, perché chi ricerca con ogni mezzo e a qualsiasi prezzo guadagni illeciti, facili e rapidi deruba le comunità, di risorse e di futuro, e induce assuefazione alla connivenza con le organizzazioni criminose. L’azione di contrasto va sviluppata con rigore, a tutti i livelli, e da tutte le famiglie giudiziarie, a tutela degli onesti, che vanno non solo difesi ma, prima ancora, riconosciuti. Perché, come dice Papa Francesco, “siamo tutti peccatori, ma non siamo tutti corrotti””.

In questo quadro il Procuratore regionale sottolinea come il compito affidato alla Corte dei Conti sia reso “arduo dalla consapevolezza” che oggi “amministrare la cosa pubblica è una sfida difficile. E che occorre, anche per questo, tenersi equidistanti dal buonismo irresponsabile così come dal facile giustizialismo”.

Nella sua relazione Atelli torna a lamentare l’assenza nella nostra regione del giudizio di parifica del rendiconto finanziario regionale “strumento che offre chiarezza e certezze sui conti regionali ai cittadini”.

“In Valle d’Aosta, e solo in Valle d’Aosta,  – scrive il Procuratore regionale – questo tipo di giudizio non è legislativamente previsto. Anche se – e desidero esprimere al riguardo pubblico apprezzamento – qualcosa finalmente si è mosso, atteso che a inizio 2020 un ordine del giorno approvato all’unanimità in Consiglio regionale, su iniziativa del Presidente Rini, ha dato mandato di compiere i necessari passi con la Commissione paritetica ai fini dell’introduzione di una norma che preveda, appunto, la sottoposizione al giudizio di parifica da parte della Corte dei conti del rendiconto generale della Regione.”

Nel 2019 la Procura regionale ha aperto 75 fascicoli istruttori, con una giacenza residua di 545 vertenze pendenti, contro le 538 in essere all’inizio dell’anno. L’attività istruttoria vede 29 decreti istruttori e deleghe conferite. Delle vertenze pendenti, 61 si sono concluse con archiviazione; mentre le somme riscosse in esecuzione di sentenze di condanna di I e II grado ammontano ad oltre 110mila euro con un incremento di oltre il 40% rispetto all’anno precedente.
Sempre nel 2019 sono stati emessi 4 inviti a fornire deduzioni e depositati 5 atti di citazione, contestando danni erariali per circa 450mila euro.

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