Tredici conferme di alcune delle responsabilità penali stabilite in appello, in particolare per i reati di peculato e finanziamento illecito ai partiti, due annullamenti senza rinvio delle sentenze di secondo grado. E' la decisione, giunta a notte fonda, della sesta sezione della Corte di Cassazione riguardo ai ricorsi dei quindici consiglieri regionali, ex ed ancora in carica, condannati nel processo torinese sull'utilizzo dei fondi destinati ai Gruppi consiliari nella legislatura 2008-2012.
Gli annullamenti senza rinvio riguardano Marco Viérin e Dario Comé (Stella Alpina) e sono stati pronunciati “perché il fatto non sussiste. Per tutti gli altri coinvolti (Anacleto Benin, Massimo Lattanzi e Alberto Zucchi – Pdl, Carmela Fontana, Gianni Rigo, Raimondo Donzel e Ruggero Millet – PD, Giuseppe Cerise, Albert Chatrian, Robert Louvin e Patrizia Morelli – Alpe, Leonardo La Torre e Claudio Lavoyer – Fédération Autonomiste), seppur con formule diverse e non sempre per tutti gli episodi oggetto della condanna (alcune imputazioni sono andate nel mentre prescritte, altre sono state annullate), conferma del giudizio. In alcuni casi, i giudici di Cassazione hanno anche disposto il rinvio al grado d'appello per la rideterminazione delle pene relative alle contestazioni non annullate.
E' quindi stata rigettata la richiesta avanzata nell'udienza di ieri, giovedì 29 marzo, dal Procuratore generale della Suprema Corte Alfredo Viola di annullare, con rinvio, la sentenza di secondo grado, perché nell'ambito del processo di appello non sarebbe stata effettuata la “rinnovazione”, cioè i giudici non avrebbero sentito in aula i testimoni. In primo grado, nel giudizio chiusosi al Tribunale di Aosta, tutti e 27 gli imputati erano stati assolti.