Questa mattina i cronisti delle diverse testate regionali sono stati tenuti fuori dall’aula del Tribunale di Aosta mentre all’interno si celebrava il processo sui fondi dei gruppi consigliari con 24 esponenti politici coinvolti di cui 7 consiglieri regionali in carica.
Ad opporsi alla richiesta di assistere alla requisitoria del pm, formulata dai giornalisti vista la rilevanza el’interesse pubblico della vicenda (in deroga a quanto previsto dal processo con giudizio abbreviato), i difensori degli imputati, disponibili invece il Gup Maurizio D’Abrusco e il procuratore capo di Aosta Marilinda Mineccia.
“Un atteggiamento che ha spento le telecamere e chiuso i taccuini in spregio alla trasparenza” è la reazione dell’Associazione stampa Valdostana che per mano del suo presidente Benoit Girod ha fatto arrivare una nota a tutte le redazioni."Nessun cronista ha dunque oggi potuto assistere a questa importantissima vicenda giudiziaria riguardante la vita politica e istituzionale valdostana e concernente, tra l’altro, un tema di grande attualità, interesse e delicatezza quale l’utilizzo del denaro pubblico" continua Girod.
"Oggi al palazzo di giustizia di Aosta – scrive ancora l’Asva – si è scritta una brutta pagina per la democrazia e per il diritto all’informazione. In un Paese che, non a caso, è precipitato nell’ultimo anno dal 49 al 73esimo posto nella classifica di Reporter senza frontiere sulla libertà di stampa e il cui parlamento sta scrivendo un’insidiosa legge bavaglio con il pretesto di riformare la normativa sulla diffamazione".
