Crollo scuola St-Pierre: colpa dei laterizi nei solai

L'ing. Sandro Pariset ha esposto in una seduta speciale del consiglio comunale di St-Pierre, i risultati della perizia sul crollo di un soffitto alla scuola elementare Cerlogne. Secondo l'Ing. il problema sarebbe molto diffuso in Valle d'Aosta.
Cronaca

"Il danno è da imputare ad una carenza tecnica dei laterizi impiegati per la costruzione dei solai". Dopo 700 ore di lavoro, si è conclusa la perizia dell’ingegnere Sandro Pariset, incaricato di comprendere le cause del crollo di un soffitto della scuola elementare Cerlogne di Saint-Pierre, avvenuto il 2 febbraio scorso. In una seduta straordinaria del consiglio comunale, nel tardo pomeriggio di ieri, 16 maggio, Pariset ha dunque approfondito le cause del cedimento: "Ci troviamo di fronte ad un errore industriale molto comune in Italia, quello di associare dei laterizi di scarsa qualità ad un solaio, quello con travetto gettato in opera, che sollecita le pignatte molto più di quello che si pensava in origine".

Pariset spiega che "prima delle nuove norme in materia, decise a seguito del tragico crollo della scuola di San Giuliano di Puglia (in Molise, ndr) nel 2002, il laterizio era considerato un elemento "non collaborante", senza nessuna funzione statica: era messo per riempire gli spazi e alleggerire il solaio e considerato ‘sacrificabile’". Solo le nuove disposizioni, approvate cinque anni fa, considerano questi materiali "funzionali alla rigidezza del solaio". Pariset ricorda, quindi, che "la scuola di Saint-Pierre è stata costruita dieci anni fa e progettata venti anni fa".

Il problema, che alla scuola Cerlogne ha compromesso l’80%-90% dei solai, sarebbe dunque molto diffuso in tutto il Paese, Valle d’Aosta compresa. Pariset racconta di essersi confrontato, durante il suo lavoro, con un suo ex docente universitario: "Mi ha fatto vedere una perizia di una scuola nella cintura di Torino e le foto sembravano scattate a Saint-Pierre". Il sindaco Daniela Lale Demoz ha ricordato che "il Celva, dopo il crollo della nostra scuola, ha sollecitato i sindaci di tutta la Valle a controllare gli edifici scolastici: noi siamo a disposizione per diffondere il nostro studio".

I lavori per rimettere in funzione la scuola dureranno tutta l’estate: "Si installerà – spiega Pariset – un controsoffitto direttamente collegato al solaio e rigidamento vincolato alle strutture". Ci sarà anche un riordino degli impianti, che saranno collegati al soffitto utilizzando corpi illuminanti a plafone. Le operazioni costeranno 796 mila euro e la speranza della giunta è quella di mettere a norma la scuola prima dell’inizio delle scuole. "L’amministrazione – conclude Lale Demoz – sta valutando se ci sia la possibilità di rivalersi sull’azienda costruttrice (la Zoppoli & Pulcher di Torino, ndr), ma i dieci anni di responsabilità della ditta sono scaduti".
 

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