Risulta essere indagata anche una azienda con sede legale in Valle d’Aosta nell’inchiesta condotta dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Alba e relativa al ritrovamento, in diversi terreni nella zona industriale fra Alba e Guarene, di cromo e altri metalli e sostanze inquinanti.
L’amministratore delegato della Green Valley che figura nel registro degli indagati, assieme ad altre 16 persone, sarebbe stato denunciato in quanto l’azienda, operante nel settore del riciclaggio dei rifiuti speciali, “avrebbe messo in circolazione gli scarti delle acciaierie e fonderie del bresciano non opportunamente trattati per renderli inerti e non pericolosi per la salute pubblica che sono poi finiti illegalmente nei terreni della zona industriale ora sottoposta a sequestro penale.”
I Carabinieri di Alba si erano insospettiti poichè avevano rilevato, nell’area, posta sotto sequestro preventivo, la presenza di numerosi cumuli di terra grigiastra e di colore scuro tendente al nero utilizzata per eseguire opere di riempimento e livellamento dei terreni sui quali venivano poi edificati capannoni prefabbricati od opere di urbanizzazione ed altre infrastrutture (strade, marciapiedi, rotonde, etc.).
I militari hanno informato la Procura della Repubblica di Alba. La terra è risultata essere “costituita prevalentemente da tonnellate di scarti di acciaierie e fonderie provenienti da stabilimenti della provincia di Brescia poi conferite e trattate presso altri stabilimenti della provincia di Cuneo (Farigliano) e della Valle d’Aosta”.
Per le 16 persone iscritte nel registro degli indagati della Procura della Repubblica albese si configurano i reati di: mancata osservanza alle prescrizioni contenute nelle autorizzazioni di smaltimento e riutilizzo di rifiuti, inquinamento del suolo e del sottosuolo con concentrazioni di materiale inquinante oltre le soglie di rischio, trasporto illecito di rifiuti ed operazioni di recupero e deposito di rifiuti speciali senza preventiva autorizzazione.