Il maltempo ha fermato per oggi le ricerche della guida alpina valdostana Ferdinando Rollando e del suo giovanissimo cliente francese dispersi sul Monte Bianco da mercoledì, quando hanno lasciato il rifugio Gonella. Le squadre di soccorritori sono riuscite a raggiungere capanna Vallot e il Dome de Gouter (4.306 mt) senza trovare traccia dei due. L’atteso rialzo termico potrebbe favorire il ritrovamento di qualche traccia ora celata dalla neve. In caso di evoluzioni meteo le operazioni potrebbero ripartire domani.
Non è invece riuscito ad alzarsi in quota, causa scarsa visibilità, l’elicottero del Peleton d’Haute montagne della gendarmeria di Chamonix. I soccorritori infatti non escludono che guida e cliente, nel caso fossero riusciti a superare il ghiacciaio, possano aver raggiunto la cresta di Bionassay e da lì essere scivolati e precipitati in territorio francese.
‘Rimpiango di avergli dato fiducia. Lo conosco bene, ormai da tre anni, mi aveva già portato sul Monte Bianco. Ma mercoledì mattina non c’erano le condizioni per salire. Mi chiedo perché Ferdinando l’abbia fatto. Un conto è andare da soli, ma perché portarsi mio figlio, perché?". Lo ha detto all’ANSA Halim Mazouni, padre di Jassim, il quindicenne parigino disperso da mercoledì scorso sulla via italiana al Monte Bianco insieme alla guida alpina valdostana Ferdinando Rollando.
Uno sfogo arrivato dopo aver appreso dai soccorritori delle poche speranze di trovare in salvo il figlio. L’uomo, un manager della capitale francese, è arrivato ieri pomeriggio in Valle d’Aosta accompagnato dalla moglie e dall’altra figlia. Dopo la stop alle ricerche di oggi per il maltempo, ha lasciato l’eliporto di Courmayeur ed è tornato in Francia in attesa di nuovi sviluppi.
"Papà c’è stata una schiarita, saliamo al Monte Bianco". E’ l’sms che Jassim ha scritto al padre alle 5 di mercoledì, appena prima di lasciare il rifugio Gonella. "I gestori ci hanno detto di averli visti per l’ultima volta alle 7.30 sul ghiacciaio, poi è arrivato il cattivo tempo", spiega l’uomo. Il figlio non era nuovo alle scalate dei quattromila, l’anno scorso aveva già affrontato il Monte Rosa.