Donazioni ai figli e costituzioni di fondi: ecco cos’è finito nel mirino della Corte dei conti

Sono cinque le operazioni, effettuate tra febbraio e giugno 2017, con cui i quattro destinatari delle azioni revocatorie avviate dal procuratore Roberto Rizzi avrebbero tentato di sottrarre parte dei loro patrimoni al sequestro conservativo di quest'anno.
Cronaca

Quante e quali operazioni dei quattro amministratori pubblici, in carica ed ex, coinvolti nell’inchiesta della Corte dei conti sui finanziamenti regionali al Casinò, sono oggetto dell’azione revocatoria avviata dal procuratore Roberto Rizzi, perché mirate a sottrarre parte dei patrimoni degli interessati al sequestro conservativo scattato a marzo di quest’anno? La prima risposta è: cinque, tutte effettuate tra febbraio e giugno 2017.

In quel periodo si erano diffuse notizie sulla possibilità di imminenti iniziative inquirenti a proposito delle erogazioni di Giunta e Consiglio alla Casa da gioco. Proprio il “sentore” di provvedimenti restrittivi in arrivo avrebbe spinto i destinatari della nuova iniziativa agli atti che il pm contabile mira ora a rendere inefficaci.

L’altro interrogativo presuppone risposte diverse a livello individuale. Nel caso del consigliere regionale Augusto Rollandin (Union Valdôtaine), nel mirino sono finite due donazioni ai figli della nuda proprietà, con riserva di usufrutto a vita, di 289 immobili (in maggioranza di terreni), la gran parte in proprietà intera. Il valore fiscale di una donazione è di 559mila euro, mentre per l’altra è di 452mila 300 euro.

Due sono invece le azioni della Procura contabile verso l’ex consigliere unionista Giuseppe Isabellon, riguardanti la donazione di buona parte della quota del capitale di una Srl (per un valore nominale di 208mila 350 euro), nonché la costituzione, a vantaggio dei figli e su un insieme di 174 immobili, di un “vincolo di destinazione per la realizzazione di interesse meritevole di tutela”. Isabellon, come Rollandin, è assistito nel processo contabile dagli avvocati Gianni Maria Saracco e Carlo Emanuele Gallo.

L’azione all’indirizzo dell’oggi presidente del Consiglio regionale Antonio Fosson (assistito dall’avvocato Massimiliano Sciulli) ha per obiettivo la donazione ai figli della nuda proprietà, con riserva di usufrutto, di dieci immobili, dal valore fiscale di 351mila 700 euro. Relativamente, infine, all’attuale assessore al turismo, sport, commercio e trasporti, Claudio Restano, difeso dai legali Jacques Fosson e Massimiliano Sciulli, l’iniziativa del pm Rizzi ha per obiettivo la costituzione di un fondo patrimoniale.

L’azione revocatoria è una misura di protezione del credito che l’Amministrazione regionale si troverebbe a vantare nei confronti dei chiamati in giudizio, qualora condannati e tenuti a rifondere all’ente il presunto danno erariale loro contestato. Si aggiunge al già menzionato sequestro conservativo, che per la totalità dei ventun politici citati a giudizio ha visto “sigillare” 81 conti correnti in 28 istituti di credito e 151 immobili. Il provvedimento era stato impugnato prima con un’opposizione di tutti i convenuti dinanzi ad un giudice delegato, poi con il successivo reclamo dinanzi ad un collegio, da parte di dieci consiglieri di oggi ed ex. In entrambi i casi, la misura cautelare è stata sostanzialmente confermata ed è destinata a restare in vigore fino alla definizione della causa (l’udienza di merito si è tenuta l’altro ieri, mercoledì 11 luglio, e la sentenza è attesa in autunno).

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