Dopo il danno la beffa. Silvio Tadiello, vittima di un infortunio, aspetta ancora i soldi dalla Nike

05 Febbraio 2009
“Sono passati tre mesi e non ho ancora visto un soldo. Quei trenta mila euro mi aspettavano subito, lo dice la sentenza del giudice”. Per protesta contro la multinazionale Nike, Silvio Tadiello, 40 anni di Aosta, ex dipendente della ditta, sta distribuendo copie della sentenza, in cui il giudice valdostano condannata la famosa azienda. Nel novembre dello scorso anno, il giudice di Aosta Giuseppe Colazingari aveva condannato per lesioni personali colpose a 400 euro di ammenda Matthew Adrian Cook, di 46 anni, responsabile italiano della multinazionale Nike e dello Store in regione Amerique di Quart (Aosta). L'imputato è anche stato condannato a pagare una provvisionale di 30.000 euro a titolo risarcitorio.
 
Nel 2005, Tadiello, allora dipendente della Nike Factory Store di Quart, aveva subito un incidente sul lavoro. Da allora Tadiello non aveva preso un euro dalla multinazionale, anzi era stato licenziato. Il 12 giugno del 2005 Tadiello era caduto da una scala, fratturandosi il braccio destro, mentre cerca di prendere del materiale in magazzino. Dalle indagini effettuate dall’ispettorato al lavoro era emerso che la scala non era a norma.

In tre anni ho subito otto interventi – spiega Tadiello – ho un’invalidità permanete del 36%. Dal giorno del mio incidente la mia vita è cambiata. La Nike non ha mai voluto risarcirmi nulla, anzi, dopo che sono rientrato a lavorare, dopo il periodo di malattia, sono iniziati i dispetti. Fino al licenziamento avvenuto nel febbraio del 2007. Sono così entrato in depressione, non sono riuscito a trovare un lavoro per le mie capacità. Nulla. Ci sono voluti tre anni per avere un po’ di giustizia”.

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