E’ stata depositata in Procura la relazione conclusiva dell’autopsia svolta sui corpi delle tre vittime del tragico omicidio-suicidio consumatosi ad Aymavilles lo scorso 16 novembre. Nissen e Viven Empereur, 7 e 9 anni, e Marisa Charrère, madre 48enne dei due bambini, sono morti a seguito di iniezioni di un cocktail letale di farmaci, che la donna ha praticato ai figli, effettuando poi l’ultima inoculazione su sé stessa.
Secondo l’ufficio inquirente diretto da Paolo Fortuna, non essendo emerse dalle analisi sostanze soggette alla tenuta di un registro di prelievo, Charrère, infermiera al “Parini”, se le sarebbe procurate in ospedale. Sul piano giuridico, il pm Carlo Introvigne, titolare delle indagini svolte sull’accaduto, ha quindi chiesto al Gip del Tribunale l’archiviazione del fascicolo relativo all’omicidio dei due bambini, vista la morte del responsabile del gesto. L’autopsia era stata affidata al medico legale Mirella Gherardi e al radiologo Davide Machado.
Gli esami confermano il quadro ricostruito inizialmente dagli inquirenti (sul luogo era intervenuta la Squadra Mobile della Questura). I fatti si erano consumati verso la mezzanotte, nell’abitazione in cui la famiglia viveva in frazione Crétaz. In quel frangente, Marisa Charrère era sola in casa con Nissen e Vivien. L’edificio sorge a pochi passi dalla chiesa del Paese che ha accolto la cerimonia funebre ampiamente partecipata da una comunità in preda allo sgomento.