Citazione diretta a giudizio, cioè celebrazione del processo senza il “filtro” dell’udienza preliminare. La ha disposta il pm Eugenia Menichetti nei confronti di Piersandro Cout, 49 anni di Verrès, e di Aldo Janin, 74 anni di Arnad, cui la Procura contesta l’occultamento di cadavere.
I due sono rispettivamente il proprietario e l’operaio di un alpeggio in cui aveva lavorato Aurelian Cochior, bracciante romeno 42enne ritrovato senza vita il 5 agosto 2017, in un prato a Fornelle di Arnad, a circa 1300 metri di altitudine. La salma era stata notata da un passante: era in avanzato stato di decomposizione e un riconoscimento non era stato possibile con certezza. L’identificazione era avvenuta grazie all’estrazione e alla comparazione del Dna.
La famiglia del bracciante, in Romania, non aveva più ricevuto notizie dell’uomo da una quindicina di giorni prima del suo ritrovamento. Un’autopsia sul corpo, condotta dal medico legale, non aveva fatto emergere segni di violenza, ma nemmeno aveva consentito di stabilire le cause della morte. Agli inquirenti (le indagini erano state svolte dai Carabinieri della compagnia di Châtillon/Saint-Vincent) non era però sfuggito un dettaglio come l’assenza delle scarpe. La tesi della Procura è che Cout e Janin abbiano spostato il corpo nel bosco, per disfarsene.