Non solo due comunità, quelle di Quart e di Ayas, si sono strette oggi, martedì 4 giugno, attorno a familiari e parenti di Jean Daniel Pession ed Elisa Arlian, i due ragazzi di 28 e 26 anni che hanno perso la vita sabato scorso sul Monte Zerbion, ma un mondo intero: quello della montagna. Un pianeta fatto di tante declinazioni: dai maestri di sci ai soccorritori, passando per le guide alpine. Ognuno con la sua divisa, ognuno con la peculiarità del suo compito, ma tutti animati da una consapevolezza.
Riguarda il fatto che la montagna è simbolo di libertà, in cui si riverbera lo spirito di chi la pratica, ma tutto ciò ha un prezzo, rappresentato dal rischio implicito in ogni uscita, anche in quella che presenta meno criticità. Nella chiesa di San Martino ad Antagnod, stamane, anche il parroco Fabrizio Balestra, che ha celebrato l’ultimo saluto a Jean Daniel, non ci ha girato attorno: “Basta una svista, una distrazione, un momento di stanchezza e la nostra vita, assieme a quelle degli altri, vengono messe a rischio”.
“Oggi – ha aggiunto – siamo ricondotti a questa dura realtà. E’ bastato un attimo e un’escursione in montagna, un allenamento, un’occasione che avrebbe dovuto essere per rilassarsi e divertirsi si è trasformata in uno strumento di morte”. Parole ascoltate in silenzio da una chiesa piena all’inverosimile, sottolineate a tratti non solo dalla cantoria, ma anche dall’intreccio melodico tra l’organo e un violino, quasi a dare forma musicale alle atmosfere eteree della vallata che si staglia sotto la chiesa, seppur oggi sotto un cielo imbronciato.
“Sulle piste, la persona più felice”
Chiede, don Balestra, anche “una preghiera per Elisa, la fidanzata di Jean Daniel” e poi è Francesco Rao, a nome dei maestri di sci valdostani (di cui Pession era parte), a ricordare l’amico e collega. Sia mettendone in evidenza i risultati agonistici nelle discipline veloci (il 15° posto in Coppa del mondo nel 2021), sia le qualità fuori dalle piste (“non solo un gran sportivo, ma anche una persona gentile”).
Quindi, il ricordo dei due ragazzi assieme, che “erano una coppia straordinaria non solo per la bellezza estetica, ma anche per la loro complicità e per l’amore che li legava”. Un pensiero a cui hanno fatto eco i ragazzi della scuola di sci di Antagnod, rivolgendosi al maestro scomparso, dicendo che “sulle piste eri la persona più felice e carica di energia. Grazie per averci regalato questi anni magnifici. Sarai sempre un esempio”.
Jean Daniel “inseguiva mille sogni”
La figura di “un ragazzone solare, pieno di entusiasmo e voglia di vivere, con un sorriso stampato sul volto, penso anche di notte” è stata evocata pure dalla guida alpina Alfredo Favre. Dopo aver sottolineato che Jean Daniel “faceva mille cose, nei suoi cassetti aveva mille progetti e inseguiva altri mille sogni”, ha spiegato che “ad un certo punto la montagna è diventata parte di tante sue cose, fino a pensare di voler diventare guida alpina”.
Pession aveva frequentato i corsi di accesso e stava frequentando il modulo per la qualifica di aspirante guida. Ebbene, “tutte le guide che sono qui oggi ti dicono che, per noi, tu sei una guida”. Infine, una parola per l’unione con Elisa: “so che sempre e per sempre sarete uniti in quell’ultimo abbraccio. Sempre e per sempre vi guarderete con amore. Perché il vostro amore sarà eterno”.
Mentre il corteo funebre muoveva verso il vicino cimitero della frazione, impossibile non notare, sul muro dell’edificio davanti alla chiesa, un segnale turistico. E’ verosimilmente là da decenni (a margine delle indicazioni pubblicizza la “benzina superiore” Lampo, retaggio del Novecento) e spiega che in 2-3.30 ore da lì si arriva al Colle Portola e al Monte Zerbion. E’ la cima dove la vita del giovane maestro di sci, e della giovane cui lui aveva promesso un futuro assieme, è finita per sempre. Un segnale non lontano da casa di Jean Daniel ed ora, purtroppo, nemmeno dal luogo in cui lui riposa.
Elisa, l’”angelo che ha spiccato il volo”
L’inizio della storia d’amore tra i due ragazzi è stato ripercorso da Giulia, una collega ed amica, durante il funerale di Elisa, nel pomeriggio, in una chiesa del Villair di Quart a sua volta gremita. “Ricordo nel 2021, quando mi hai parlato di questo ragazzo, Jean Daniel, che aveva chiesto di vederti. – ha detto, con la voce rotta dai singhiozzi – E pensavo che dovessi piacergli veramente tanto per venire da Antagnod al lago d’Arpy a vederti…”.
L’inclinazione verso il prossimo è il tratto caratteriale per cui Arlian era benvoluta da tutti. Sia dagli alunni delle scuole primarie in cui ha insegnato (“quando c’era una verifica andata male, lei sorrideva sempre” e “sei stata sempre gentile, anche nei momenti che non avevamo fatto i compiti”, due dei pensieri dei bimbi letti durante le esequie). Un’attitudine su cui è tornato anche il parroco Sergio Rosset, definendo la 26enne – nell’omelia svolta rivolgendosi ai genitori della scomparsa – “quella pietra preziosa che non può mancare nella tua vita. Quell’angelo che ha aperto le ali per spiccare il volo”.
La vita è un “cammino lungo e difficile”, come quello che “Jean Daniel ed Elisa percorrevano, magari in passeggiata, o in giro con lo scooter. Adesso sono lì e vi guardano, – ha detto il parroco – vi chiedono solo una cosa. Continuate ad essere quel papà, quella mamma, quei nonni preziosi che hanno insegnato ad amare”. Interpretando il dolore della moltitudine di presenti, il sacerdote ha chiesto “cercate veramente di accogliere ed accettare questa fatica. Però, sappiate che loro sono più vicini a voi di quanto crediate. Basta cambiare linguaggio e quella pietra preziosa sarà sempre più preziosa”.
Sul sagrato della chiesa, con il corteo funebre aperto dai labari dei maestri di sci, pronto a raggiungere il cimitero poco sotto, non era solo il dolore straziato di papà Mauro, mamma Vilma e della sorella Alice a dire quanto il luccichio di quella gemma mancherà al mondo, ma anche la quantità di abbracci tra i giovani del paese, nel tentativo di farsi forza per affrontare assieme una quotidianità che non sarà più la stessa, non potrà esserlo.
Domani l’ultimo saluto a Jean Daniel Pession ed Elisa Arlian
3 giugno 2024
Dopo il nulla osta della Procura della Repubblica, si terranno domani, martedì 4 giugno, i funerali di Jean Daniel Pession ed Elisa Arlian, le vittime dell’incidente di sabato sul Monte Zerbion.
Le esequie del ragazzo si terranno alle 10, nella chiesa di Antagnod, dove alle 20.30 sarà recitato il rosario. La sua salma arriverà nella casa della famiglia nel pomeriggio di oggi.
La cerimonia funebre di Elisa Arlian, invece, si terrà alle 15.30 di domani, martedì 4, nella chiesa del Villair di Quart. Una camera ardente sarà allestita oggi pomeriggio, nei locali dell’oratorio del Villair, e il rosario sarà recitato alle 20.30.
Il ricordo di Jean Daniel Pession e Elisa Arlian, vittime dell’incidente sullo Zerbion
di Silvia Pandolfini – 2 giugno 2024
“E’ una tragedia che non vorremmo mai dover commentare” sospira Beppe Cuc, Presidente Maestri di sci della Valle d’Aosta. “Rimane solo un grandissimo dolore, e non ci resta che stringerci intorno alle loro famiglie” si esprime Alex Brunod, sindaco di Ayas. L’incidente di ieri che ha causato la morte della coppia dei giovani maestri di sci Jean Daniel Pession e Elisa Arlian ha sconvolto tutta la comunità. “Siamo tutti scioccati” ammette anche Giuseppe Obert, Presidente dei Volontari del soccorso Val d’Ayas, dove Jean Daniel prestava soccorso.
Entrambi i ragazzi, ventiseienne lei e ventottenne lui, erano appassionati di montagna “a 360 gradi” specifica Cuc. “Per loro tutte le attività inerenti alla montagna erano qualcosa da vivere, d’altronde i nostri sport e le nostre attività, qui in Valle d’Aosta, sono svolti in montagna”.
La passione per lo sport e per la montagna che condividevano, appartiene e apparteneva già anche alle rispettive famiglie.
Dalla sua, Elisa ha portato avanti la lunga tradizione dello sci club di Saint-Barthélemy, prima come atleta e poi come allenatrice, aggiungendo a ciò la pratica di corsa in montagna e skiroll. Mentre il padre di Jean Daniel, nonostante da un po’ non pratichi più, era guida alpina, la madre gestisce il “Bar del pino” sulle piste da sci ad Antagnod, dopo aver gestito il ristorante “La Falconetta” e il nonno era di Valtournenche. La sorella Giulia è, come lo era lui, insegnante di sci, oltre che fisioterapista; abita a Mondovì e ha un anno in più di lui.
Elisa viveva a Villair de Quart con la madre, il padre, geometra libero professionista e la sorella minore Alice. Insegnava alla scuola elementare di Saint-Marcel ed era diventata maestra di sci di fondo nel febbraio del 2021. Da quest’autunno avrebbe iniziato a fare parte del gruppo docenti per la formazione dei maestri di sci.
“Era una persona solare, estremamente gentile e sorridente con tutti” rammenta il sindaco di Quart Fabrizio Bertholin “Un ricordo particolare che ho di lei è quando l’anno scorso, insieme alla mamma e alla sorella, ha partecipato a un corso rivolto alla popolazione sull’uso del defibrillatore. E’ un gesto apprezzato dalla comunità, ne aveva preso parte con molta serietà”. “La ricorderemo per il suo sorriso”.
“Era sempre allegro e sempre disponibile nonostante avesse sempre tanti impegni” racconta invece Obert di Jean Daniel “Trovava sempre il tempo per venire a fare il turno in ambulanza e i corsi di aggiornamento. Ci eravamo appena visti giovedì in uno di questi corsi”.
Jean Daniel viveva ad Antagnod, dove era nato e cresciuto, d’inverno faceva il maestro di sci e in estate lavorava nei rifugi. Aveva da poco terminato il corso per diventare guida alpina e avrebbe dovuto sostenere a luglio l’esame. “Era un ragazzo nel pieno della vita, aveva un futuro luminoso davanti a lui” si esprime Brunod “è sempre stato un ragazzo attivo e molto apprezzato dai suoi colleghi, si faceva voler bene da tutti”. Anche dai bambini che allenava era “amatissimo”, come ricorda Obert, “sempre con voglia di fare, un bravo ragazzo, tranquillo”.
“Ieri sera avremmo dovuto fare la cena annuale dei volontari ma abbiamo rimandato perché non ne avevamo lo spirito” spiega con sconforto il Presidente dei volontari del soccorso.
“E’ un momento tristissimo per noi tutti” ripete Beppe Cuc “Il nostro pensiero va alle famiglie e alle scuole di sci di Saint-Barthélemy e Antagnod dove i due maestri svolgevano la loro attività”.
Due giovani maestri di sci valdostani perdono la vita sul Monte Zerbion
1 giugno 2024 di Silvia Savoye
Tragico incidente nella giornata di oggi, sabato 1 giugno, sul Monte Zerbion, a 2.719 metri. Una coppia di alpinisti valdostani – Jean Daniel Pession, 28 anni maestro di sci ad Antagnod, e Elisa Arlian, 26 anni maestra di sci di fondo a Saint-Barthélemy e insegnante di scuola primaria – hanno perso la vita dopo esser precipitati per 700 metri circa dalla cima. Erano impegnati sulla cresta che divide le pareti est e nord della montagna.
L’allarme era stato lanciato intorno alle 14 dai genitori a seguito del mancato rientro dei giovani. Sul posto sono intervenuti tre elicotteri: SA1, SA3 (con equipaggio misto del Soccorso alpino valdostano e Vigili del fuoco) e Guardia di Finanza -Sagf.
I corpi senza vita dei due valdostani sono stati avvistati dall’equipaggio dell’elicottero della Guardia di Finanza, dotato di apparecchiatura per il rilievo di segnale di telefonia mobile cellulare e recuperati, lungo la parete nord.
Il medico non ha potuto far altro che constatarne il decesso. Le operazioni di riconoscimento sono affidate al Sagf di Cervinia.
Immediato il cordoglio del mondo sportivo, a cominciare da quello della Fisi, che ricorda Jean Daniel Pession, componente della squadra di Coppa del mondo. “Una terribile tragedia colpisce il mondo degli sport invernali e in particolare lo sci velocità’. – scrive in una nota la Fisi – Nel corso della carriera il valdostano aveva ottenuto i migliori risultati nel 2021, piazzandosi al quindicesimo posto nella classifica finale di Coppa del mondo, mentre ai Mondiali era giunto 22simo a Vars nel 2022. Il Presidente Flavio Roda e tutta la Federazione esprimono il loro cordoglio alla famiglia Pession per questa tragica disgrazia”.
A unirsi al cordoglio è anche il Presidente della Regione, l’Assessore regionale allo Sport e l’intero Governo regionale. “La Valle d’Aosta perde due suoi giovani figli, professionisti della montagna, innamorati dello sport e della vita. Una tragedia per tutta la comunità valdostana che si stringe intorno ai familiari e ai tanti amici di Jean Daniel e Elisa”.
“Due giovani vite spezzate da un incidente in montagna” si unisce ai messaggi di cordoglio il Presidente del Consiglio Alberto Bertin ” quella montagna che era la loro passione. In questo momento di profonda tristezza, esprimiamo la nostra vicinanza alle famiglie, agli amici e a tutta la comunità sportiva, stringendoci a loro con affetto e compassione”.