E’ morto Papa Francesco, il Pontefice della semplicità

Si è spento questa mattina presto nella sua residenza romana Casa Marta. Non è mai venuto in Valle d'Aosta seppur invitato come i suoi predecessori.
Ludienza di Papa Francesco
Cronaca

Papa Francesco, il 266° Pontefice della Chiesa Cattolica e primo Papa sudamericano della storia, si è spento nella prima mattina di oggi, lunedì 21 aprile, nella sua residenza romana Casa Marta all’età di 88 anni. Il Santo Padre, nato Jorge Mario Bergoglio a Buenos Aires il 17 dicembre 1936, ha guidato la Chiesa con un forte impegno verso la riforma, la vicinanza ai poveri e la modernizzazione della Curia.

Un pontificato all’insegna dell’apertura e della misericordia

Eletto il 13 marzo 2013 dopo la storica rinuncia di Benedetto XVI, Papa Francesco ha impresso un profondo cambiamento alla Chiesa, promuovendo una maggiore attenzione ai temi sociali, alla tutela dell’ambiente e alla necessità di una Chiesa più inclusiva. La sua enciclica Laudato si’ (2015) ha segnato una svolta nell’impegno cattolico per la cura della “casa comune”, mentre Fratelli tutti (2020) ha sottolineato il valore della fraternità universale.

Durante il suo pontificato, Francesco ha affrontato con determinazione anche la riforma della Curia romana, la lotta agli abusi nella Chiesa e il dialogo interreligioso, incontrando leader di tutto il mondo per costruire ponti tra le fedi.

Un Papa vicino ai poveri e agli ultimi

Fin dall’inizio del suo pontificato, Francesco ha voluto dare un segno di discontinuità rispetto ai suoi predecessori, scegliendo di vivere nella Casa Santa Marta anziché nel Palazzo Apostolico e rinunciando ai segni del potere. Il suo stile semplice e diretto ha conquistato milioni di fedeli, rendendolo una delle figure più amate ma anche più discusse della storia recente della Chiesa.

Ha fatto della vicinanza agli ultimi il cuore della sua missione, visitando carceri, ospedali e zone di guerra, come ha dimostrato il suo storico viaggio in Iraq nel 2021 e gli appelli per la pace in Ucraina e Medio Oriente.

Invitato, ma mai venuto in Valle d’Aosta

Nonostante i numerosi inviti ricevuti nel corso del suo pontificato, Papa Francesco non ha mai visitato la Valle d’Aosta, una regione molto cara al suo predecessore Giovanni Paolo II, che vi trascorreva spesso le sue vacanze estive.

Nel novembre del 2024 il Pontefice aveva accolto in Vaticano la delegazione valdostana per la conclusione delle Celebrazioni per il Centenario della proclamazione di San Bernardo, Patrono degli alpinisti, dei viaggiatori e degli abitanti delle Alpi.

All’udienza privata erano presenti il Presidente della Regione Renzo Testolin, il Vice Presidente Luigi Bertschy e gli Assessori Luciano Caveri, Giulio Grosjacques, Jean-Pierre Guichardaz, Carlo Marzi e Davide Sapinet assieme al Vescovo di Aosta, Mons. Franco Lovignana, al deputato Franco Manes, al Presidente del Consiglio Valle, Alberto Bertin, al Vice Presidente Paolo Sammaritani, ai Consiglieri Segretari Luca Distort e Corrado Jordan. A completare la delegazione i rappresentanti delle Guide di Alta Montagna della Valle d’Aosta con il Presidente Ezio Marlier e dei Maestri di sci della Valle d’Aosta con il Presidente Beppe Cuc, e i membri del Comitato per il centenario di San Bernardo, di cui fa parte la Regione.

In quella occasione Papa Francesco era stato invitato in Valle d’Aosta a partecipare al ventennale della scomparsa di Giovanni Paolo II celebrato ad aprile di quest’anno.

L’eredità di un pontificato rivoluzionario

Con la sua morte, si chiude una stagione della Chiesa caratterizzata da grandi aperture, ma anche da contrasti interni, con settori più conservatori che hanno spesso criticato le sue posizioni su famiglia, morale e riforme. Il futuro della Chiesa dipenderà ora dal successore che sarà scelto nel prossimo Conclave.

La Valle d’Aosta piange la sua scomparsa

La Regione Autonoma Valle d’Aosta esprime il suo profondo cordoglio per la scomparsa Papa Francesco, “un Pontefice che ha dimostrato grande affetto per le nostre terre, per le nostre montagne e per gli alpinisti. In questo momento di lutto, la Valle d’Aosta si unisce in preghiera con la comunità cattolica mondiale, ricordando con affetto e gratitudine un Papa che ha saputo avvicinarsi al cuore delle persone e che ha sempre avuto un pensiero speciale per le nostre montagne e per chi le abita”.

Il suo pontificato si è contraddistinto per la ferma condanna della guerra definita un orrore che offende Dio e l’umanità, dell’indifferenza verso la tragedia dei migranti che ha trasformato il Mediterraneo in un enorme cimitero e per le sue sollecitazioni ad essere artigiani di pace praticando la giustizia il cui compimento, ricordava, è amare il prossimo come sé stessi” sottolinea la Presidente di Pour l’Autonomie Cristina Camandona che commenta: “Oggi che vediamo chiudersi il suo pontificato ci resta il conforto delle sue parole e la speranza di vederle divenire realtà con la partecipazione di tutti coloro, credenti e non, che hanno visto in Lui una guida”.

 

 

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