Estorsione e lavoro nero, blitz della polizia in una ditta di trasporti di Aosta

Secondo quanto emerso, i titolari approfittando dello stato di bisogno di soggetti senza lavoro, reclutavano persone con funzioni di “autisti” senza alcun contratto di lavoro, sottopagandoli con cifre irrisorie di pochi euro all’ora.
Le ispezioni nella sede della ditta di autotrasporti
Cronaca

Estorsione aggravata e continuata. E’ questa l’accusa mossa nei confronti di una ditta di autotrasporti del capoluogo, la cooperativa Genesy, al termine di un’indagine coordinata dal sostituto procuratore Eugenia Menichetti. Secondo quanto emerso, i titolari approfittando dello stato di bisogno di soggetti senza lavoro, reclutavano persone con funzioni di “autisti” senza alcun contratto di lavoro, sottopagandoli con cifre irrisorie di pochi euro all’ora in alcuni casi e gratuitamente in altri.

I lavoratori venivano fatti dormire all’interno del magazzino, ove erano stipate le merci, in giacigli di fortuna, insalubri e ricavati su un soppalco in precarie condizioni igieniche.
Approfittando del grave stato di bisogno in cui versavano, i lavoratori venivano costantemente minacciati per accettare queste condizioni: nessuno di loro aveva altre fonti di sostentamento. Tutta l’attività è stata minuziosamente ricostruita e documentata con registrazioni visive.

Nel corso della complessa attività investigativa è stato inoltre accertato che le merci, consegnate a diversi grandi magazzini del circondario e non, oltre a diversi ristoranti di questa regione, venivano stipate su mezzi non a norma, alcuni bloccati per fermi amministrativi ed altri con le celle frigo non funzionanti.
Nel mese di Gennaio, coordinata dalla Procura della Repubblica, è stata condotta una azione congiunta da personale della Polizia, Guardia di Finanza, ufficio di Igiene, Ufficio del Lavoro-Agenzia dell’entrate, che ha portato alla chiusura del predetto magazzino e al sequestro dei mezzi e della merce contenuta all’interno in precario stato di conservazione.
In occasione dell’intervento, all’interno del magazzino sono stati identificati i dipendenti che vi dormivano, che hanno confermato quanto già a conoscenza di questo ufficio.
 

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