"Non sussiste un danno grave ed irreparabile a carico degli 11 ricorrenti che hanno mantenuto il rapporto d’impiego, ma con una diversa destinazione di sede e di mansioni". Così il Tar di Aosta ha bocciato ieri la domanda cautelare decidendo, quindi, di non sospendere la delibera di Giunta sull’esubero di 12 controllori alla casa da gioco di Saint-Vincent. Dipendenti regionali, nel profilo C2, che dopo aver prestato servizio per diversi anni al Casinò sono stati ora assegnati nei mesi scorsi ad altri incarichi all’interno dell’Amministrazione regionale.
Nel provvedimento di ieri del Tar si legge: "la cognizione dei provvedimenti di diversa assegnazione di mansioni (nell’ambito del medesimo profilo C2) implica la valutazione della posizione del dipendente pubblico nell’ambito del rapporto di lavoro privatizzato, con rilevanza dell’eccezione sollevata di difetto di giurisdizione del giudice amministrativo". Il Tar si è comunque espresso in termini generali spiegando nell’ordinanza di ieri come "il profilo economico esposto di perdita dell’indennità aggiuntiva di 920 euro, correlata alle funzioni di controllore, e, come tale, non più percepita, non assume, nel delineato contesto un profilo di favorevole apprezzamento, in considerazione del non evidente riscontro dei necessari presupposti per concedere la misura cautelare ripristinatoria".