Fermato dai Carabinieri con coca ed hashish, il giudice lo condanna a 10 mesi

Il 42enne Said Zaidi, marocchino, era stato arrestato il 18 marzo a Courmayeur. La condanna include anche una multa di 1600 euro e il divieto di dimora in Valle d’Aosta.
Said Zaidi,
Cronaca

10 mesi di reclusione e 1600 euro di multa. A tanto è stato condannato oggi, giovedì 13 aprile, dal giudice monocratico del Tribunale di Aosta Davide Paladino, il 42enne marocchino Said Zaidi, arrestato dai Carabinieri lo scorso 18 marzo a Courmayeur, con l’accusa di detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio.

Durante un controllo antidroga, i militari, con l’aiuto del cane Quark, lo avevano trovato in possesso di 25 grammi di cocaina e 110 grammi (in 9 ovuli preconfezionati) di hashish. Alla prima udienza del processo, l’imputato aveva sostenuto che quanto rinvenuto fosse per uso personale, subordinando la richiesta di giudizio con rito abbreviato all’effettuazione di una perizia tossicologica sulle sostanze sequestrategli. Richiesta accolta dal magistrato, che aveva disposto tuttavia, fino alla disponibilità degli esiti della consulenza, la custodia cautelare in carcere di Zaidi.

All’udienza di stamane, il pubblico ministero Luca Ceccanti ha chiesto una pena di un anno di carcere e 2000 euro di multa, facendo presente di ravvisare, “per quanto al limite”, le condizioni per l’applicazione del quinto comma dell’articolo del testo unico sugli stupefacenti che punisce la “produzione, il traffico e la detenzione illeciti” di droga.

Tale disposizione attenua le pene qualora “la qualità e quantità delle sostanze” sia “di lieve entità”. A tale visione si è richiamato anche il difensore dell’accusato, l’avvocato Liala Todde, facendo rilevare come – solo l’altro ieri, martedì 11 aprile – lo stesso tribunale la avesse riconosciuta applicabile ad un imputato fermato con 55 grammi di cocaina. Invocando “un discorso di uguaglianza”, il legale ha sottolineato come la quantità dello stesso stupefacente contestata al suo assistito fosse minore.

L’avvocato Todde si è quindi soffermata, chiedendo l’assoluzione del 42enne, sulla sua condizione di consumatore (“anche pesante”), ammesso nel frattempo ad un programma terapeutico, e sugli esiti della perizia tossicologica che, pur trattandosi di cocaina in pietra, ha fatto emergere un grado di purezza non superiore al 56%.

Dopo una breve camera di consiglio, il giudice Paladino ha sentenziato per la colpevolezza di Zaidi, optando per la qualificazione dei fatti secondo il comma sollevato da Pubblico ministero e difesa. Dell’uomo è quindi stata disposta la scarcerazione e la misura cautelare a suo carico è stata sostituita dal divieto di dimora in Valle d’Aosta.

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