Frana a Quincinetto, riapre la A5. Il Ministero nel mirino delle critiche

22 Giugno 2019

Mentre con un “tweet” l’Ufficio stampa della Regione annuncia la riapertura della A5 a partire dalle 18, chiusa precauzionalmente dalla mattinata di oggi per una frana in una frazione di Quincinetto, l’Amministrazione prende posizione. Anzitutto perché la questione era già stata argomento di prioritario interesse all’incontro sui trasporti tra gli Assessori regionali Bertschy e Borrello con gli omologhi piemontesi.

“È questa una situazione che va riverificata al più presto – commentano il Presidente della Regione Antonio Fosson e l’Assessore ai trasporti Luigi Bertschy in una nota – poiché non è possibile lasciare territori e amministrazioni locali isolate e in situazione di estremo disagio, con gravi ripercussioni economiche soprattutto per il settore turistico”.

Oltre al ringraziamento alla Protezione civile Fosson e Bertschy si rivolgono direttamente a Roma, per trovare una sponda: “Chiediamo fin da subito al Ministero delle Infrastrutture di sedersi al tavolo con Valle d’Aosta e Piemonte per affrontare in maniera strutturale la questione – si legge ancora nel comunicato –. Apriremo quindi un tavolo politico- tecnico urgente sul quale ci siamo già confrontati con gli amministratori regionali e comunali del Piemonte e al quale chiediamo prenda parte lo Stato per garantire massima attenzione all’argomento”.

Uncem all’attacco del Ministero

“Se Atene piange Sparta non ride”, verrebbe da dire leggendo la dura posizione dell’Uncem – l’Unione nazionale comuni comunità enti montani – a firma del Presidente nazionale Marco Bussone.

Anche qui il “bersaglio” è il Ministero: “La frana probabilmente si muove. E così il concessionario della A5 Torino-Aosta decide di chiudere l’autostrada. I Sindaci e le Amministrazioni locali, in primis di Quincinetto, subiscono questa situazione con ripercussioni gravissime sul traffico ed evidenti rischi. Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che fa? Sta zitto. Al posto di obbligare il Concessionario a risolvere i problemi con opportuni investimenti, tace. E non ci risponde”.

Non solo: “Una situazione assurda quella registrata nelle scorse ore, anzi, da anni, sulla direttrice che solca l’Eporediese – aggiunge Bussone –. Da molto tempo si conoscono i pericoli di quella frana, monitorata da sensori. Uncem lo ha anche più volte scritto al Mit. Eppure il Concessionario, per tutelarsi, chiude la via, blocca l’autostrada. Riteniamo avrebbe potuto svegliarsi prima intervenendo direttamente su quel pezzo di versante pericoloso, investendo proprie risorse”.

“Da tempo come Uncem chiediamo, senza risposta, una seria riforma del sistema autostradale – chiude Bussone – che imponga ai concessionari di riconoscere ai territori attraversati un ruolo, con un ritorno economico continuativo e stabile” E aggiunge: “Ci auguriamo almeno che automobilisti e autisti di mezzi pesanti i transito in queste ore sull’A5 non debbano pagare il pedaggio. Zero. Non si faccia pagare il pedaggio su tutta la A5 dal Monte Bianco a Torino e viceversa, prendendo in giro chi guida”.

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