"Non appena avremo gli atti faremo le nostre valutazioni". Così il direttore generale Igor Rubbo sull'indagine a carico di sei dipendenti dell'Azienda Usl a cui vengono contestati la truffa aggravata e la falsa attestazione della presenza in servizio. L’attività investigativa è stata effettuata dal Nucleo di Polizia Tributaria della Gdf.
"Non abbiamo ancora ricevuto nulla dalla Procura" spiega Rubbo. "Non appena li riceveremo è chiaro che ci incontreremo per capire il da farsi".
La "Madia" ha inasprito le sanzioni prevedendo che in caso di falsa attestazione della presenza in servizio, accertata in flagranza ovvero mediante strumenti di sorveglianza o di registrazione degli accessi o delle presenze, scatta l'immediata sospensione cautelare senza stipendio del dipendente. Contemporaneamente gli verrà contestato l'addebito con la segnalazione all’ufficio competente per l’avvio della procedura di licenziamento. Inoltre la procura regionale della Corte dei Conti potrà procedere per danno d’immagine contro il dipendente che potrebbe essere chiamato a risarcire un danno non inferiore a sei mensilità dell’ultimo stipendio dovuto, cui si sommano interessi e spese di giustizia.
Le sanzioni non riguardano solo il dipendente. "Il dirigente che non attiverà il procedimento disciplinare potrà essere a sua volta licenziato e sarà segnalato all'autorità giudiziaria che valuterà se contestare il reato di omissione in atti d’ufficio".
Per questo il direttore generale tornando sui contestati decreti "Madia" e sulla formazione e le circolari diffuse dall'Azienda spiega come "l'ottica era di informare i dipendenti, per prevenire prima di dover punire, anche perché le conseguenze sono pesanti per tutti. Ad essere danneggiate sono le pubbliche amministrazioni che vengono finanziate dai cittadini".