Furgone con migranti curdi bloccato dalla Polizia: un arrestato

È accaduto all’una di stamane, lungo la strada del colle del Piccolo San Bernardo. I dieci trasportati, tra i quali due donne e tre minori, erano stipati nel retro di un Renault Trafic. Arrestato il conducente dell’auto che faceva da “staffetta” al mezzo.
I migranti che erano a bordo del furgone.
Cronaca

Dieci persone, tutte di etnia curda, tra le quali due donne e tre minori. Erano stipate nel vano carico di un furgone. Il mezzo è stato fermato, in circostanze rocambolesche, da una pattuaglia della Polizia di frontiera nelle prime ore di oggi, venerdì 9 agosto, sulla strada che sale al colle del Piccolo San Bernardo, in direzione Francia. Nell’operazione, un uomo, che conduceva una vettura ritenuta “staffetta” del mezzo con i migranti a bordo, è stato arrestato per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

Tutto accade verso l’una di stamane. La Polizia è lungo la Statale 26, non lontana dal centro abitato di La Thuile. Gli agenti notano una Renault Scénic con targa francese. A breve distanza la segue un furgone Renault Trafic, anch’esso immatricolato oltralpe. Il conducente del mezzo, vista la pattuglia dà gas e imbocca la strada che sale verso il passo confinante con la Francia. Il suo tentativo di fuga è tale per cui, poco dopo, perde il controllo e urta un terrapieno. L’autista salta giù dal mezzo e scappa nel buio, mentre i dieci trasportati nel retro guardano increduli i poliziotti che aprono i portelloni. Dopo un’ora, le operazioni di ricerca del fuggiasco vengono interrotte senza esito.

Alle altre pattuglie in servizio era stata fornita, nel frattempo, la descrizione della Scénic. Viene trovata, quattrocento metri a monte dell’incidente, in sosta in una piazzola isolata. Il conducente viene identificato, è un cittadino iracheno di 27 anni, K.M.A.M., che risulta regolare in Italia, avendo ottenuto un permesso di soggiorno per motivi umanitari. Per lui, portato al posto di Polizia al Traforo del Monte Bianco, scattano le manette, con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, aggravato dalle condizioni inumane che hanno messo a rischio l’incolumità dei trasportati.

I “passeggeri” del furgone apparivano provati e sono stati visitati da personale medico e rifocillati con generi di conforto da parte della Protezione civile regionale, attivata nel frattempo dalla Polizia di frontiera. Un minore non accompagnato, sentiti i competenti servizi di assistenza, è stato affidato ad una specifica struttura regionale. L’arrestato, conclusi gli atti, su disposizione del pm Francesco Pizzato è stato condotto in carcere a Brissogne, in attesa dell’udienza di convalida del suo fermo.

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