Si chiamano Adrian Razvan Tinca e Valeriu Tinca, due fratelli rispettivamente di 25 e 23 anni, due dei presunti autori del furto avvenuto nella notte fra il 6 e il 7 novembre dello scorso anno nel negozio di Gal Sport alla partenza per la funivia di Pila. I fratelli Tinca, arrestati dai Carabinieri di Ivrea lo scorso 13 marzo, insieme ad altri tre soggetti attualmente latitanti, avevano divelto il cancello e la porta di ingresso del negozio neutralizzando i sistemi di allarme e stipando su un furgone e su un’auto attrezzatura sportiva per un valore di 200mila euro.
Analizzando le immagini delle telecamere di sorveglianza – secondo quanto ha riferito oggi il capo della Squadra Mobile di Aosta, Mattia Falso – gli agenti della Questura di Aosta si sono messi sulle tracce dei potenziali dei malviventi. Tracce che hanno portato a un casolare di Borgomasino, nei pressi di Ivrea. Grazie alla collaborazione con i militari dell’Arma del comune piemontese, sono state studiate le relazioni fra gli abitanti della casa e altre persone, tutte di nazionalità rumena, che gravitavano attorno al casolare. Il 13 marzo Adrian Razvan Tinca viene arrestato dai carabinieri di Moncalieri per rapina impropria: un fatto che induce le forze di polizia a fare irruzione nel casolare di Borgomasino per eseguire l’ordine di arresto per gli altri quattro componenti della banda. Nell’edificio però viene trovato soltanto Valeriu Tinca, senza precedenti penali, condotto poi al carcere di Ivrea. Si sono perse invece le tracce di R. I. L., 28 anni, J. L., 24 anni, e R. M. D., 31 anni, tutti con precedenti penali nei confronti dei quali sono stati emessi dei mandati di cattura europei.
Nei quattro mesi di indagini, però, gran parte della refurtiva – almeno il 90% – è stata ricettata finendo nel mercato sommerso.