Giro di cocaina ad Aosta: iniziata l’udienza preliminare per undici imputati

28 Marzo 2018

E' iniziata ieri, martedì 27 marzo, dinanzi al giudice Giuseppe Colazingari, l'udienza preliminare nata da indagini antidroga effettuate dalla Squadra Mobile della Questura di Aosta alla fine del 2016. Il traffico riguardava prevalentemente della cocaina ed avveniva soprattutto in Aosta, in particolare nel quartiere Cogne, ma anche in altri comuni della “plaine”.

Gli imputati sono, in tutto, undici. L'accusa, per ognuno, è di trafffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti. Secondo gli inquirenti, le figure di primo piano dell'organizzazione, finite ai “domiciliari” all'epoca, erano Franco Nicotera (42 anni, residente a Pollein) e Gaetano Nicotera (47, Aosta). Il secondo, allora, era titolare del bar “Grifon d'oro”, in via Mont Fallère, cui era stata anche sospesa la licenza dal Questore per quindici giorni.

Nella ricostruzione degli agenti della Sezione Narcotici, i Nicotera si approvvigionavano di “neve”, che poi rivendevano a 80 euro al grammo, dagli albanesi Lirim e Ylli Nela (29 e 31, La Salle e Morgex) e Fran Memaj (42, Aosta), nonché da Raffaele e Maurizio Carboni (47, Villeneuve). Durante le indagini, i Nicotera erano stati trovati in possesso non solo di cocaina, ma anche di 18 grammi di hashish.

La “coca”, nel mosaico minuziosamente ricomposto dagli inquirenti, arrivava in Valle da Torino. A cederla ai due Nela, che si occupavano di fare da “corrieri”, era per la Procura un 25enne del capoluogo piemontese, anch'egli di origini albanesi: Vasil Kalia. Il pubblico ministero Luca Ceccanti gli contesta, tra gli altri, un episodio in cui erano passati di mano 110 grammi di stupefacente. Ad uno dei “carichi” di droga tra le due regioni, nel dicembre 2016, avrebbe partecipato, in particolare utilizzando l'auto di cui era proprietario, un altro albanese, Aleksander Mhillay, 23enne residente a Sarre.

Relativa alla detenzione, ai fini di spaccio, di 157 grammi di hashish e 104 di marijuana, emersa in vari controlli tra marzo e maggio 2016, è invece l'imputazione a carico del tunisino Mohamed Mathlouthi (25, Quart). In una delle occasioni in cui era stato fermato, a bordo di una vettura con lui c'era anche il marocchino Youssef Kadimi (35 anni, Nus), accusato di aver tenuto i contatti con il fornitore dello stupefacente attraverso il cellulare di Mathlouthi.

L'udienza è stata aggiornata al prossimo 30 maggio. In quell'occasione, è attesa la decisione del Gup sulle richieste di riti alternativi avanzate da alcuni imputati.

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