Per "dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture per lavori mai svolti" l’imprenditore aostano Giuseppe Tropiano è stato condannato a due anni e sei mesi di reclusione, con l’impossibilità di contrattare con la pubblica amministrazione per due anni e la confisca di beni per 42.000 euro. La pena, che cadrà in prescrizione tra sei mesi, gli è stata inflitta questa mattina dal tribunale di Aosta. Tropiano, in veste di legale rappresentante di Edilsud, con tre fatture per operazioni inesistenti indicò 42.000 euro di passivi fittizi nella dichiarazione dei redditi 2008. L’obiettivo di Tropiano, secondo l’accusa, era di evadere Ires e Iva. A fornire le fatture, per l’accusa, fu l’artigiano Cesare Raso imputato per "emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti": nei suoi confronti è stato deciso il "non luogo a procedere" dato che il reato è risultato estinto per prescrizione. A far partire l’inchiesta e ad autodenunciarsi, nel 2012, era stato lo stesso Raso, dopo aver ricevuto una lettera dell’Agenzia delle Entrate riguardante proprio quelle fatture.