Guida uccisa da una valanga, anche per il titolare dell’Heliski arriva l’archiviazione

Dopo i tre tecnici, il Gip ha archiviato anche il fascicolo per omicidio colposo a carico della guida alpina e maestro di sci Nicola Corradi, proprietario dell'Heliski Cervinia, che quel giorno organizzava le salite in elicottero.
Simona Hosquet
Cronaca

Non ci sono responsabili per la morte del caporal maggiore scelto dell’Esercito Simone Hosquet, 30 anni, guida alpina travolta e uccisa da una valanga il 6 febbraio 2014, mentre sciava in fuoripista nella Valtournenche con tre clienti.

Dopo i tre tecnici, il Gip ha archiviato anche il fascicolo per omicidio colposo a carico della guida alpina e maestro di sci Nicola Corradi, proprietario dell’Heliski Cervinia, che quel giorno organizzava le salite in elicottero.

Il pm Longarini aveva chiesto l’archiviazione ma la famiglia si era opposta. Il gip D’Abrusco aveva quindi fissato un’udienza in camera di consiglio per il 2 dicembre. Riservatosi la decisione per alcuni giorni, ha accolto la richiesta del Pm. Il fascicolo a carico di Corradi era stato aperto dopo che la perizia del capitano degli alpini Renato Cresta – scagionando l’ingegnere di Fondazione montagna sicura Giuseppe Antonello e le guide alpine Stefano Pivot e Gianfranco Sappa – aveva individuato la causa del distacco "nella intensa e ripetuta attività (45 passaggi) degli sciatori che fino alla tarda mattinata del giorno dell’incidente furono portati sulla cresta in elicottero e condotti a valle dalle guide alpine". La valanga si staccò verso le 12.30, ai 2.600 metri di quota del Col Croux, e precipitò su 23 sciatori, falciandone sei. 

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