Identificato anche il terzo autore della rapina alla BCC di Charvensod

Gli agenti della questura di Aosta hanno notificato un'ordinanza di custodia cautelare in carcere a Natale Santoro, 31 anni di Palermo. Assieme a Giuseppe Bruno e Gaetano Tarantino, entrambi di Palermo, Santoro nel 2006 rapinò 130 mila euro alla Bcc.
La filiale della BCC
Cronaca

Dopo quasi due anni di indagini, tutti e tre i rapinatori del Credito Cooperativo Valdostano, di Pont Suaz, a Charvensod, sono stati consegnati alla giustizia. Questa mattina, mercoledì 3 settembre, gli agenti della squadra mobile della questura di Aosta hanno notificato un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a Natale Santoro, 31 anni di Palermo. L’uomo, che si trova in carcere nell’istituto di Ucciardone di Palermo, dove deve scontare una pena di 4 anni e mezzo, è accusato di essere uno rapinatori, che il 23 ottobre del 2006 avevano messo a segno un colpo da 130 mila euro, presso il Credito Cooperativo Valdostano. Sempre per la stessa rapina, lo scorso aprile erano stati arrestati i complici di Santoro: Giuseppe Bruno, 37 anni e Gaetano Tarantino, 31 anni, entrambi di Palermo.

Secondo gli investigatori, è emerso un quadro indiziario grave, preciso e concordante nei confronti di Natale Santoro. Le indagini, coordinate dal pm Luca Fadda, sono state svolte dagli uomini della mobile di Aosta con la collaborazione di quelli di Palermo. Dopo indagini accurate, fatte di intercettazioni ambientali, telefonate e analisi dei tabulati, per gli investigatori non ci sono stati più dubbi sul coinvolgimento nella rapina da parte di Natale Santoro. A incastrarlo, anche una telefonata, fatta dal telefono cellulare di Giuseppe Bruno, verosimilmente dal Santoro stesso, a suo fratello. Infatti, la famiglia Santoro, conosciuta come i “gatti neri”, sono specializzati proprio in rapine bancarie.

Anche a Bruno, la misura cautelare era stata notificata in carcere, infatti, l’uomo era in carcere a Palermo, sempre con l’accusa di rapina. Giuseppe Bruno, infatti, ha numerosi precedenti per reati specifici. Dalle indagini è emerso che a dare le direttive nel corso della rapina era stato Gaetano Tarantino. Un colpo da veri professionisti, durato 45 minuti. A Pont Suaz avevano agito con estrema freddezza. Mezz’ora di attesa per l’apertura della cassaforte del bancomat e di quella del tesoretto. Un colpo pulito, da veri gentiluomini. Infatti, avevano tenuto sequestrate undici persone, tra clienti e impiegati della banca, ma sempre senza perdere la calma. Si erano comportati in maniera educata, con gentilezza. Non avevano mai alzato la voce, avevano cercato di tranquillizzare clienti e dipendenti, avevano addirittura offerto un bicchiere d’acqua a uno degli ostaggi particolarmente agitato. Erano rimasti freddi, per mezz’ora, aspettando che la cassaforte si aprisse, poi avevano messo i soldi in buste di carta come quelle del pane ed erano fuggiti.

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