In appello condannati i coniugi Giusto che avevano rapito Vika per non reimpatriarla

La condanna è stata decisa nel processo d'appello. In primo grado erano stati assolti insieme agli altri cinque imputati tra i quali don Francis Darbellay, responsabile della struttura in Val d'Aosta dove Maria-Vika rimase nascosta per 19 giorni.
Cronaca

Sono stati condannati a otto mesi ciascuno, per sottrazione di minori, i coniugi Giusto, i genitori affidatari della bimba bielorussa Vika,che avevano deciso di rapirla per non farla rientrare in patria. La condanna è stata decisa nel processo d'appello. In primo grado erano stati assolti insieme agli altri cinque imputati. Oltre ad Alessandro Giusto e Maria Chiara Bornacin, la stessa condanna è stata inflitta a Maria Elena Dagnino, madre di Chiara, Maria Bondi, 'nonna' paterna, Aldo Giusto, padre di Alessandro, Don Danilo Grillo, il parroco del comune di Cogoleto e don Francis Darbellay, responsabile della struttura in Val d'Aosta dove Maria-Vika rimase nascosta per 19 giorni.

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