In centinaia per salutare il piccolo Ervin. La comunità stretta attorno alla famiglia Buschino

"Diamo tanta tenerezza ai nostri figli e impareremo davvero a vivere l'essenziale della vita" ha detto don Ferruccio Brunod nella sua omelia durante il rito funebre, tenutosi nel pomeriggio di oggi, giovedì 5 novembre, ad Aymavilles.
I funerali del piccolo Ervin Buschino
Cronaca

Nel giorno dell’ultimo saluto al piccolo Ervin Buschino, tutta Aymavilles si è stretta a mamma Corina e papà Massimo e ai parenti del bimbo di quattro anni scomparso domenica ad Ozein. Diverse centinaia di persone hanno preso parte ai funerali, tanto che la chiesa parrocchiale non è riuscita a contenerle tutte.

Un abbraccio testimoniato anche dalle numerose corone attorno al feretro bianco, portate da alcuni giovani del paese. Visibilmente commosso, don Ferruccio Brunod, parroco di Aymavilles che ha officiato il rito funebre, scegliendo come letture un passo della prima lettera di San Giovanni Apostolo e del Vangelo di Matteo (“hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli”).

Totalmente incentrata sulla figura dei bambini nella comunità anche la breve omelia del sacerdote: “Quando il Signore ha voluto dare un insegnamento di vita ai suoi Apostoli, ha posto in mezzo a loro un bambino e ha detto loro di accogliere il figlio, anzi di diventare come bambini, per entrare nel regno dei cieli vivendo come fratelli”. “E allora, per seguire questo desiderio del Signore – ha concluso don Brunod – diamo tanta tenerezza ai nostri figli e impareremo davvero a vivere l’essenziale della vita”.

Quello per la scomparsa del piccolo Ervin è un dolore che ha attraversato tutta la Valle, superando ampiamente i confini del paese sulla sponda della Dora. Don Brunod, prima di invitare i fedeli a scambiarsi un segno di pace, ha raccontato di una telefonata “ricevuta ieri da una anziana signora di Aosta, che mi ha detto ‘quando abbraccerà quei genitori, in quell’abbraccio vorrei esserci anche io, perché ne hanno davvero tanto bisogno’”.

Acompagnato da “Preghiera”, intonata dalla cantoria parrocchiale, il lungo corteo funebre si è quindi mosso silenziosamente verso il cimitero del Paese, dove il piccolo Ervin è stato seppellito, nella commozione di una comunità intera.

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