In Valle il record di “ragionevole durata” del processo tributario

Lo ha detto oggi, alla cerimonia inaugurale dell’anno giudiziario, il presidente della Commissione regionale Roberto Punzo. Il contenzioso, nella nostra regione, risulta in linea con le altre realtà del nord Italia.
Il presidente della Commissione tributaria regionale, Roberto Punzo.
Cronaca

La Valle d’Aosta detiene il record nazionale di “ragionevole durata” del processo in seno alle Commissioni tributarie. Lo ha sottolineato, in occasione dell’apertura dell’anno giudiziario, nella mattinata di oggi, lunedì 18 marzo, in biblioteca regionale ad Aosta, il presidente Roberto Punzo. “A fronte di una media nazionale che continua ad essere di circa due anni per la definizione di ciascun grado di giudizio”, ha detto, nella nostra regione “dal momento della proposizione del ricorso a quello della sentenza sono stati necessari”, nel 2018 (come già l’anno prima), “solamente sette mesi circa in primo grado, e sei mesi, in media, in appello”.

Quanto alle cifre del contenzioso tributario, il trend è sostanzialmente stabile alla Commissione Tributaria provinciale (con 128 nuovi ricorsi iscritti) e in leggero aumento per quella regionale (62 le impugnazioni), che rappresenta, in questo campo, il secondo grado di giudizio. Le sentenze sono state 100 a livello provinciale e 57 da parte della Commissione regionale. Numeri che, così come già emerso per la giustizia amministrativa, “sembrano piccoli”, ma “una volta rapportati a una popolazione di 126mila abitanti” denotano un “indice di litigiosità” di circa “un ricorso per mille abitanti”, in linea con le “principali regioni del Nord” e “sensibilmente più basso rispetto ad altre zone del Paese”.

Quanto all’esito delle pronunce, occorre attendere le statistiche ufficiali, precisa il presidente Punzo, ma sul totale dei procedimenti definiti in primo grado la percentuale di annullamento totale o parziale dell’atto impugnato può essere stimata nel 43%, a fronte di un 32% di rigetto integrale dei ricorsi. In appello, invece, le sentenze favorevoli al contribuente (totalmente, o in parte) “hanno rappresentato circa il 35% del totale”, mentre quelle in cui è stato il fisco a prevalere sono state attorno al 45%.

Dati che confermano “anche con riguardo alla nostra Regione, – ha sottolineato il presidente Punzo – quanto siano valutate con attenzione le buone ragioni, quando le ha, del contribuente, e come sia un gratuito pregiudizio immaginare un qualunque favoritismo dei giudici verso le Agenzie fiscali”. Per mantenere “gli attuali elevati standard di rapidità ed efficienza”, è stato l’“allarme” lanciato durante la cerimonia odierna, sono però due gli aspetti sensibili. Il primo è che “è auspicabile che anche per il futuro le attuali commissioni rimangano insediate nella nostra Regione”.

Dei vari progetti di riforma della giustizia tributaria (per quanto nessuno di iniziativa del Governo), uno “prevede l’accorpamento di Piemonte e Valle d’Aosta in una sola circoscrizione”, concentrando a Torino la sede di entrambe le sedi di giudizio, mentre un altro “lascia invece ad Aosta solo il primo grado”. Soluzioni che, per il presidente Punzo, scaturirebbero “effetti negativi”, perché “è giusto migliorare e cambiare quel che non va, non quanto invece funziona”.

L’altro aspetto critico è la necessità che “vengano coperti al più presto i posti vacanti negli organici” delle due Commissioni tributarie. Quella provinciale, al momento, oltre ai giudici vede “in attività effettiva” solamente “un presidente su due” ed “un unico vice-presidente (che cesserà a breve, per limiti di età)”. Anche quella regionale, poi “è decisamente sotto organico”, tanto che “si è cercato di tamponare le ormai pluriannuali ‘scoperture’ con ‘applicazioni’ temporanee”, che “peraltro scadono annualmente”. È quindi valutata urgente “una soluzione stabile e definitiva”, da parte del Consiglio di Presidenza della Giustizia Tributaria.

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