Ha preso il via questa mattina il processo per l’inchiesta sul bestiame contaminato e la fontina adulterata, sul quale aleggia il rischio di prescrizione. Il tribunale collegiale di Aosta ha respinto tutte le eccezioni delle difese (intercettazioni telefoniche "non avvenute in Procura", incompetenza territoriale per i magistrati "consumatori di Fontina" e capi d’imputazione "generici") e la richiesta di costituzione a parte civile dell’Associazione nazionale protezione animali ambiente (Anpana).
L’udienza è stata rinviata al prossimo venerdì, quando saranno sentiti sei testi del pm, appartenenti alla polizia giudiziaria. Nelle udienze del 18 e del 20 giugno saranno sentiti altri 20 testi. Già fissato un calendario, con 12 udienze dal 7 al 31 ottobre prossimi.
Parti civili nel processo sono l’azienda Usl della Valle d’Aosta, la Regione Valle d’Aosta e l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta. I 47 imputati – allevatori, veterinari e produttori di formaggi operanti in Valle d’Aosta – sono accusati a vario titolo di associazione a delinquere finalizzata alla truffa ai danni della Regione, maltrattamento e uccisione di animali, abusivo esercizio di professione e frode in commercio. Le indagini di Nas, carabinieri e corpo forestale risalgono al 2008.