Inchiesta Covid-19 al “Père Laurent”: la Procura ipotizza omicidio ed epidemia colposi
Valutato il materiale investigativo raccolto sinora, la Procura di Aosta è giunta a sostenere che, nella gestione dell’emergenza sanitaria legata al Covid-19 al “Refuge Père Laurent” di Aosta, siano stati commessi dei reati. L’inchiesta, aperta d’ufficio senza inizialmente formulare ipotesi di illeciti, diventa così per omicidio colposo plurimo ed epidemia colposa all’interno della struttura di proprietà della Diocesi di Aosta.
Per ora non risultano iscritti nel registro degli indagati. Il pm Francesco Pizzato, titolare del fascicolo sotto l’egida del Procuratore capo Paolo Fortuna, è in attesa di approfondire le modalità di gestione del “Refuge”. La tesi degli inquirenti è che la situazione dei degenti non sia stata gestita correttamente, dall’impiego dei dispositivi di protezione alla mancata adozione di misure atte a prevenire il diffondersi dell’infezione.
Allo scorso 7 aprile, dall’inizio dell’emergenza, su 122 ospitati nella casa di riposo si contavano 41 morti, di cui 18 positivi al Covid-19, 5 negativi ed altri non sottoposti a test. Tra coloro che erano rimasti in vita, 44 avevano contratto il virus e i restanti 37 no. Dagli accertamenti svolti dal Nas dei Carabinieri è inoltre emerso che la Protezione civile regionale, il 30 marzo e il 2 aprile, aveva svolto accessi nella struttura, ravvisando alcune criticità.
Dai militari sono stati compiuti, sempre nell’alveo del fascicolo aperto inizialmente da via Ollietti, anche sopralluoghi in altre strutture per persone anziane della Valle (tra l’altro, a Saint-Vincent, Doues, Aymavilles ed Aosta), nonché alla clinica Isaf di Saint-Pierre, ma ad oggi l’ipotesi di reato è relativa esclusivamente al “Père Laurent”.