Incidente aereo, la Procura dispone le autopsie sulle vittime

Oltre all’incarico al medico legale Mirella Gherardi, in mattinata vertice sulle indagini tra il pm Introvigne, Carabinieri e Guardia di finanza. In programma per domani l’interrogatorio di convalida del fermo del pilota francese.
La rimozione della carcassa dell'elicottero.
Cronaca

Proseguono senza sosta le indagini sull’incidente aereo che, venerdì scorso, sotto il ghiacciaio del Rutor, ha fatto sette morti e due feriti gravi. Proprio il conferimento, al medico legale Mirella Gherardi, dell’incarico di effettuare le autopsie sulle vittime è stato uno dei primi atti di oggi, lunedì 28 gennaio, da parte del pm Carlo Introvigne, titolare del fascicolo aperto per omicidio colposo plurimo e disastro aereo plurimo.

Non ha nominato un proprio consulente per tali esami la difesa del 64enne Philippe Michel, l’istruttore francese che era a bordo dello Jodel D140 scontratosi con l’elicottero AS350 B3 in servizio di eliski per la “Gmh”, sottoposto a fermo sabato scorso su disposizione della Procura. Assistito dagli avvocati Jacques Fosson e Alessio Iannone, l’uomo è ancora ricoverato in prognosi riservata nel reparto di rianimazione dell’ospedale “Parini” di Aosta.

Dopo il provvedimento nei suoi confronti, si è avvalso della facoltà di non rispondere alle domande del pubblico ministero e uno scenario analogo si profila per domani, martedì 29, per l’interrogatorio di convalida del fermo dinanzi al Gip. I legali hanno trovato l’uomo molto provato, al punto da aver chiesto loro ripetutamente informazioni sull’incidente. Per questo ritengono che, in ragione delle sue attuali condizioni, entrare nel merito dell’accaduto con l’autorità giudiziaria possa essere per lui prematuro.

Negli uffici della Procura, per l’incarico al medico legale, erano presenti anche i familiari del pilota dell’elicottero morto nello schianto, il 53enne Maurizio Scarpelli di Reggello (Firenze). Benvoluto dalla comunità alata, aveva preso parte nel 2018 alle operazioni antincendio contro i roghi sul Monte Serra. Arrivato in Valle per l’eliski nelle scorse settimane, il 20 gennaio aveva condiviso su Facebook con le parole “Al lavoro in un paesaggio da fiabe!” un post con alcune foto del trasporto degli sciatori. I fatti lo hanno purtroppo trasformato nel suo ultimo intervento sui social, seguito da decine di messaggi di cordoglio di amici e colleghi.

In mattinata, inoltre, vertice tra il pm Introvigne e Guardia di finanza e Carabinieri impegnati nelle attività investigative (il Sagf di Entrèves è stato coinvolto da subito nell’emergenza ed uno degli ufficiali della Compagnia di Aosta dell’Arma è qualificato come elicotterista). L’incontro, a quanto si apprende, è servito a definire la documentazione da acquisire e il prosieguo delle indagini (che potrebbe essere rappresentato anche dal sentire alcune persone, come l’altro superstite, il 34enne tedesco Martin Werner, che era a bordo dell’elicottero ed è anch’egli ricoverato in rianimazione).

La ricostruzione dell’accaduto vede delle zone d’ombra, ma alcuni elementi appaiono più nitidi. Dai primi riscontri, l’itinerario di eliski seguito in quella quella zona parte da una quota di circa 3.400 metri, per concludersi a 2.100. L’incidente si è verificato attorno a 2.600 metri di altitudine e non ha senso, per chi indaga, pensare che l’elicottero non fosse in volo. Avendo gli sciatori a bordo, è inoltre verosimile che stesse salendo. Fattori che confortano l’ipotesi dei due aeromobili trovatisi improvvisamente perpendicolari (con lo Jodel più in alto) ed “accecati” nella visuale delle rispettive manovre in corso.

Secondo gli inquirenti, è ragionevole partire dal presupposto che l’aereo francese non avesse lanciato messaggi sulla frequenza radio “di zona”, usata convenzionalmente nel volo a vista (VFR). In caso contrario – è la deduzione – Scarpelli, alla cloche dell’Eurocopter, li avrebbe sentiti, realizzando di non essere il solo aeromobile nell’area e gestendo la situazione così da evitare la collisione, dal bilancio più grave degli ultimi 18 anni in Valle.

Per altri aspetti, resi meno semplici da accertare anche da una scena dell’incidente perturbata dal forte vento al momento del primo sopralluogo (avvenuto venerdì sera da parte del procuratore capo Paolo Fortuna e del pm Introvigne), la Procura sta valutando la nomina di un proprio consulente tecnico. Nel mentre, le carcasse dei due mezzi sono state portate a La Thuile, dove gli ispettori dell’Ansv stanno compiendo i primi rilievi della loro inchiesta di sicurezza.

Infine, si è conclusa l’identificazione delle vittime, oltre a quelle già note (Scarpelli e la guida 49enne tedesca, ma residente in Valle, Frank Henssler). Si tratta dei coniugi Christoph Jakob e Sattler Ingrid Jakob, tutti e due di 58 anni, e dell’imprenditore bavarese nel campo dell’edilizia Maximilian Karl Ludwig Schierer, 48enne socio degli “Straubing Tigers”, squadra della massima divisione del campionato tedesco di hockey. Erano tutti a bordo dell’elicottero, mentre sull’aereo hanno perso la vita i due allievi dell’istruttore Philippe Michel: belga Arnaud Goffin (51 anni) e Bruno Marais (59).

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