“Fortunatamente, avevamo pensato ad organizzarci per tempo, in vista della chiusura della strada”. Nelle parole della guida alpina Lucio Trucco c’è il “segreto” della riuscita dell’operazione condotta dai professionisti della montagna del Cervino, nella serata di ieri, lunedì 8 gennaio, al Breuil, per consentire il passaggio sulla strada chiusa al traffico per il rischio di valanghe di un’ambulanza con a bordo un paziente in condizioni serie.
L’emergenza è scattata attorno alle 19, prima di cena, quando un uomo di 64 anni, residente a Mosca ed ai piedi della ‘Gran Becca’ per un periodo di vacanza, è stato improvvisamente colpito da infarto. E’ stato anzitutto visitato dal medico della località, la dottoressa Maria Gabriella Maquignaz, e sin dai primi accertamenti è emersa la necessità di trasportarlo in ospedale.
Sono quindi intervenuti, con la loro ambulanza, i Volontari del soccorso di Cervinia, prendendo in carico il paziente. “Nel pomeriggio, – spiega Trucco – avevamo sentito tutte le figure del caso, dal capo della Protezione civile, alla centrale unica del soccorso, passando per i cantonieri e le autorità locali ed eravamo a disposizione e pronti ad intervenire, come guide, per urgenze del genere”.
La regionale n. 47, invasa dalla neve caduta abbondantemente in giornata, è stata liberata con l’aiuto di una ruspa e l’ambulanza dei volontari è così riuscita a transitare. “Dotati tutti di Artva, per l’eventuale ricerca sotto la massa nevosa in caso di distacchi, – aggiunge il professionista della montagna, con anni di esperienza ai piedi della ‘Gran Becca’, che ha coordinato il gruppo di colleghi protagonisti dell’operazione – abbiamo quindi scortato il mezzo di soccorso fino a Singlin”, punto d'inizio della chiusura al traffico, sopra Valtournenche.
Là, la centrale unica aveva fatto giungere l’ambulanza della base 118 di Châtillon. Effettuato il “rendez-vous” tra le due unità, il sessantaquattrenne è giunto in ospedale al “Parini” ed è ricoverato nell’Unità Terapia Intensiva Coronarica, in condizioni che i sanitari definiscono stabili. “Concluso il passaggio del paziente, siamo tornati a Cervinia, pronti ad eventuali altre urgenze, anche con i cani da ricerca a disposizione”, chiude Trucco, con la leggerezza di chi non vuole essere chiamato eroe, ma sa bene che livelli di operatività del genere possono fare la differenza in emergenza.
Passata la nottata, continua a nevicare al Breuil. “Solo nelle ore di oscurità – racconta la guida – in paese ne sono caduti una sessantina di centimetri, oltre un metro a Plan Maison”. Al momento, la strada che arriva alla frazione è interessata da “quaranta/quarantacinque centimetri di neve” e le valutazioni sulla riapertura sono legate, anzitutto, alla meteo: “ho appena guardato l’ultimo bollettino e sono previste precipitazioni alternate, tra intense e più deboli, fino alle 17 di oggi”.
Non serve però solo che smetta di nevicare. “Sarà importante – dice Lucio Trucco, figlio di Giuliano, componente della locale Commissione valanghe – poter valutare anche lo stato del versante. Se a nord, sul lato svizzero, risultano diversi distacchi, la situazione sembra diversa da noi. Diventa difficile fare ragionamenti sul rischio valanghe, finché non potremo valutare la quantità di neve che eventualmente è ancora presente, o si è scaricata, dai pendii”. Cervinia continua ad aspettare ed anche oggi, martedì 9, gli impianti di risalita resteranno chiusi tutto il giorno.