Interrogato il tunisino ferito: incongruenze tra il suo racconto e quello dell’ispettore Cirri

Il ragazzo, agli arresti in ospedale per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, ha risposto a tutte le domande dei giudici. Ma da quanto si è appreso, alcune dichiarazioni fatte sarebbero incompatibili con il racconto reso da Cirri.
Il luogo della sparatoria
Cronaca

Vi sono delle incongruenze nelle dichiarazioni rilasciate da Chokri Ben Rejeb, 25 anni di Aosta, e quelle rilasciate dall’ispettore capo di polizia Francesco Cirri. E' quanto emerso quest’oggi, martedì 30 settembre, dall’interrogatorio rilasciato dal giovane tunisino, rimasto ferito da un colpo d’arma da fuoco durante un’operazione anti droga, al gip di Aosta, Maurizio D’Abrusco e al pubblico ministero, Luca Ceccanti.

Il ragazzo, ora agli arresti in ospedale per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, ha risposto a tutte le domande dei giudici, collaborando con la magistratura.

Ma da quanto si è appreso, alcune dichiarazioni fatte sarebbero incompatibili con il racconto fatto dal poliziotto. Infatti, l’ispettore capo ha sempre dichiarato che il colpo fosse partito in maniera accidentale. 
Il pm Luca Ceccanti, al termine dell’interrogatorio durato oltre un’ora, si è trincerato dietro a un secco “no comment”. Intanto, le indagini proseguono per verificare se la versione data dal tunisino, difeso dall’avvocato Filippo Vaccino del foro di Aosta, sia attendibile o meno. La procura ha già assegnato due consulenze, una balistica e l’altra medico legale, che avranno il compito di chiarire la dinamica.

Chokri Ben Rejeb è stato ferito la sera del 19 settembre in via Parigi ad Aosta, durante un’operazione anti droga. Secondo una prima ricostruzione di quanto successo, il giovane immigrato, quando ha visto i poliziotti, impaurito, si è chiuso dentro la sua Fiat Punto, cercando disperatamente di mettere in moto l’auto e di scappare. L’ispettore di polizia, a quel punto, stava armando la sua pistola per sparare alle gomme dell’auto, ma la vettura lo ha colpito alla gamba, facendogli perdere l’equilibrio.

Il colpo sarebbe così partito ferendo il giovane tunisino alla spalla sinistra. Il proiettile si è poi conficcato nel costato, dalla parte destra, tanto che il giovane è stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico. Ma secondo la testimonianza del tunisino, ci sono molti aspetti delle dinamica fornita dal poliziotto che non combacerebbero.

La difesa di Chokri Ben Rejeb ha chiesto che gli vengano dati i domiciliari. Il pm si è opposto alla richiesta, ma l’ultima parola spetta dal gip.
Per il momento il tunisino rimane ricoverato in ospedale, in quanto le sue condizioni non sono compatibili con il regime carcerario, necessitando ancora di cure ospedaliere.

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