Proseguono gli accertamenti della Procura della Repubblica su un terreno in località La Grenade a Sarre, posto sotto sequestro nell’ottobre scorso ed in cui era in corso una bonifica ambientale. Nel pomeriggio di oggi, venerdì 14 novembre, è stato conferito l’incarico per accertamenti tecnici sui rifiuti presenti nel sito e di cui era stata avviata la rimozione.
Il tecnico che si occuperà delle analisi è l’ingegner Claudio Mattalia (che aveva già realizzato, in occasione della relativa inchiesta, la perizia sulla discarica di Pompiod). Nei confronti del proprietario del terreno, l’ex sindaco e già consigliere regionale Diego Empereur, e dei titolari dell’impresa piemontese incaricata dei lavori, Paolo e Francesco Rondoletto (della Rondoletto Srl), gli inquirenti ipotizzano la gestione di rifiuti non autorizzata e il traffico illecito degli stessi.
I tre indagati sono difesi dall’avvocato Mario Gebbia, del foro di Torino. L’incarico mira ad accertare se le procedure seguite per allontanare i rifiuti siano corrette. L’esatta definizione dei materiali presenti nel terreno a Sarre (e in parte già trasportati, nell’ambito della bonifica, in un sito nel vercellese) servirà a stabilirne le corrette modalità di smaltimento e, di conseguenza, a verificare la sussistenza, o meno, delle ipotesi di reato formulate dalla Procura.
I lavori di rimozione dei rifiuti dal terreno erano iniziati il 29 settembre scorso. Il sequestro preventivo dei luoghi, eseguito dal Corpo forestale della Valle d’Aosta, era avvenuto meno di un mese dopo.
Ipotesi di reati ambientali, un terreno sotto sequestro preventivo a Sarre
25 ottobre 2025 – Ore 9.01

Ipotizzando dei reati ambientali, la Procura della Repubblica ha disposto il sequestro preventivo di un terreno a Sarre, nelle vicinanze del cavalcavia per Aosta, tra la Statale 26 e la Dora. Il Corpo forestale ha posto i sigilli all’area all’inizio della settimana. Il fondo era interessato da un’attività di bonifica.
Il terreno è di proprietà dell’ex sindaco e già consigliere regionale Diego Empereur. Dei lavori di rimozione dei rifiuti, avviati alla fine di settembre, era incaricata una impresa piemontese. L’attività era stata segnalata al Comune, richiamando le norme del codice dell’ambiente.
L’intento degli inquirenti (il sequestro preventivo viene disposto al fine interrompere il reato ipotizzato, o limitarne comunque le conseguenze) è verificare la natura dei rifiuti presenti nel suolo e stabilire se la loro rimozione sia effettuata in conformità con le normative sullo smaltimento.


Una risposta
Brava la Forestale, indagasse ancora che a Sarre ce ne sono di scheletri nell’armadio!