La compagnia Carabinieri di Aosta ha un nuovo comandante, è il maggiore Runza

L’ufficiale, 52 anni, siracusano, è stato presentato oggi ai cronisti dal comandante del Gruppo Aosta, il tenente colonnello Carlo Lecca. Al suo attivo, 34 anni nell’Arma, con esperienze tra la Sicilia e il nord.
Il maggiore Sebastiano Runza.
Cronaca

Inizia a Napoli alla fine degli anni ‘80, su una Gazzella dell’Arma con i gradi da vicebrigadiere sulle spalline, la carriera militare dell’oggi maggiore Sebastiano Runza, 52enne siciliano insediatosi da pochi giorni al comando della Compagnia Carabinieri Aosta, dopo i sei anni in cui ad averne la responsabilità è stato il maggiore Danilo D’Angelo, trasferito a capo del Nas di Alessandria.

Per Runza – che il comandante del Gruppo Aosta, il colonnello Carlo Lecca, ha presentato oggi, giovedì 8 ottobre, ai cronisti – un battesimo di fuoco. “Era la parte finale della guerra di camorra, – ricorda – con i cutoliani considerati traditori. C’era un omicidio ogni giorno, era guerriglia vera”. L’esperienza successiva lo ha portato a Monza, all’allora Nucleo Operativo, nella stagione in cui ad assorbire le attività investigative erano le rapine, “anche di tipo cruento”.

Poi, nel 2003, la svolta, con il concorso da ufficiale e l’inizio del nuovo percorso nell’istituzione scelta a 18 anni, all’indomani del liceo scientifico nel siracusano (cui, nel tempo, si è aggiunta una laurea in scienze dell’amministrazione). Il primo incarico è al Nucleo Radiomobile di Catania. “Una città vivissima, – rammenta – sotto ogni punto di vista, nel bene e nel male”.

Quindi, l’assegnazione al comando del Nucleo scorte del comando provinciale di Milano, quattro anni dopo. Oggi la definisce una “esperienza illuminante”, giacché “era il momento del governo Berlusconi” e ciò ha fatto sì che “il baricentro del peso politico” si fosse spostato sulla metropoli del nord, divenuta una “meta continua” di personalità istituzionali.

Dal 2011, l’incarico che più ritiene assimilabile a quello appena intrapreso in Valle, tenendo le redini della Compagnia di Domodossola (nel Verbano-Cuso-Ossola), dove l’ufficiale spiega di aver imparato, tra l’altro, il valore delle relazioni transfrontaliere, con gli organi di polizia elvetici dei cantoni Ticino e Vallese.

E ancora, il ritorno in Sicilia, alla guida del Nucleo Investigativo del Comando provinciale di Enna. Un reparto che “si occupa di criminalità organizzata”. Un contesto dallo “spaccato complesso”, in cui “si imparano tante cose, soprattutto i rapporti con l’autorità giudiziaria, che nella fattispecie è di livello distrettuale”, la Dda di Caltanissetta.

Aosta, dopo trentaquattro anni nell’Arma, segna il ritorno al nord per Runza, che l’anno prossimo è destinato a diventare tenente colonnello. Sul capoluogo regionale, per ora, ha “letto e studiato” e “mi son fatto delle idee”, di un territorio omologo “a quello che ho conosciuto nell’Ossola”.

Da Comandante di Compagnia, “con gli organi che ho qui in sede e con le stazioni”, che restano la peculiarità dell’organizzazione territoriale dei Carabinieri, “si può fare una lettura sociale completa”. E se da altre parentesi della sua carriera, come le scorte, ha appreso “alcuni equilibri, che sono importanti”, qui “spero di scendere a livello molto diretto, ci sono alcune cose da sorvegliare”.

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