La Procura indaga per omicidio dopo il ritrovamento di un cadavere semi-carbonizzato a Fénis

L’ipotesi, al momento, è a carico d’ignoti. Stamattina, il medico legale Roberto Testi ha svolto un primo esame durato un’ora e mezza. Nel pomeriggio, il corpo verrà sottoposto a esami radiologici, ai quali seguirà l’autopsia vera e propria.
Il luogo in cui è stato ritrovato il cadavere a Fénis
Cronaca

Apertura di un fascicolo per omicidio, per ora a carico d’ignoti. E’ l’ultima evoluzione delle indagini, condotte dai Carabinieri e coordinate dal pubblico ministero Eugenia Menichetti, sul ritrovamento di un corpo semi-carbonizzato in località Le Ferreun di Fénis, avvenuto sabato scorso, 19 febbraio, tra le 7.30 e le 8, quando la giornata stava iniziando.

La decisione della Procura arriva nel giorno di una prima analisi, durata circa un’ora e mezza, del cadavere, da parte del medico legale Roberto Testi, incaricato dell’autopsia. Il professionista ha Iniziato il lavoro attorno alle 10.30 di stamane, nelle sale settore dell’ospedale “Parini”. Ad accompagnarlo, i militari dell’Arma.

All’uscita, vista la delicatezza del caso, bocche cucite. Nelle prossime ore verranno effettuati anche degli esami radiologici (affidati allo specialista Davide Machado), grazie ai quali – presumibilmente domani – Testi potrà svolgere l’autopsia vera e propria. Il medico legale ha quindi sessanta giorni di tempo per presentare la sua relazione alla Procura.

Quanto emergerà dal rilievo autoptico, permetterà di orientare ulteriormente l’attività investigativa. Gli scenari possibili sono la conferma definitiva della morte per omicidio, oppure l'emergere di un’altra causa di decesso, che potrebbe comunque non escludere la responsabilità di terzi (ad esempio, un tentativo di occultamento di cadavere, a seguito di un malore, od altri eventi simili).

Emergono, nel frattempo, alcuni altri dettagli, conseguenti ai rilievi compiuti dai Carabinieri. Il corpo ritrovato, non ancora identificato, appare di giovane età (sulla trentina), presenta carnagione chiara e un’altezza di circa un metro e settantacinque centimetri. Non si esclude che sia stato celato, avvolgendolo in un lenzuolo, o comunque in un telo di stoffa, distrutto dalle fiamme appiccate e poi spente dal violento temporale scatenatosi sulla media valle nel tardo pomeriggio di venerdì 18, giorno al quale, secondo gli inquirenti, risalgono i fatti. 

La scarnificazione presentata da parte del cadavere è verosimilmente dovuta all’attacco di un animale passato in zona (molto frequentata anche da appassionati di jogging e passeggiate). Anche l’assenza della mano sinistra, potrebbe essere conseguenza di questo scenario e non già una mutilazione, o di un handicap pregresso. Progressi, sul caso, che non consentono ancora di dare risposte a tutte le domande, ma che compongono pazientemente il puzzle dal quale gli inquirenti auspicano di ottenere la fotografia più nitida possibile dell’accaduto. Il lavoro continua.

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