Un decreto penale di condanna, con una multa da 9mila euro, per il reato di lesioni personali. A chiedere al Gip del Tribunale di Aosta di emetterlo, nei confronti del 50enne di Valtournenche Lucio Trucco, è stata la Procura della Repubblica, a conclusione delle indagini sull’episodio denunciato da una donna che sosteneva di essere stata picchiata dalla conosciuta guida alpina del Cervino. Lei, era emerso dagli accertamenti, in passato aveva lavorato in un rifugio gestito dall’uomo.
I fatti risalgono alla serata del 26 novembre scorso e sono avvenuti a Cervinia (Valtournenche). Le versioni delle due parti hanno differito diametralmente, sin dai primi accertamenti dei Carabinieri della locale stazione. La donna – che aveva anche pubblicato, su un suo profilo social (e nel giorno del compleanno della guida), foto di volto ed occhi tumefatti – aveva dichiarato di aver subito il pestaggio all’esterno di un hotel, quale conseguenza di una lite, scoppiata per futili motivi, legati ad alcuni suoi comportamenti durante una cena nel locale con amici, ad inizio serata.
La guida, dal canto suo, ha sempre affermato di aver cercato di contenere un momento di estrema alterazione della donna, divampato una volta lasciato l’albergo. Secondo Trucco, lei avrebbe dato in escandescenza all’interno della sua auto, su cui erano saliti una volta usciti dall’albergo, danneggiandola e tentando anche di buttarsi dal mezzo in corsa. La donna, che quella sera ha fatto ricorso alle cure del Pronto soccorso di Aosta, ha prodotto un referto che attestava una prognosi da 7 giorni.
Nel corso delle indagini, sviluppate dalla Sezione di Polizia giudiziaria della Procura, la guida ha accettato di versare alla donna un risarcimento per i danni riportati nella vicenda, a fronte del ritiro di tutte le querele depositate dall’ex dipendente. “L’intesa raggiunta – specifica l’avvocato Corrado Bellora, difensore di Trucco – non implica in alcun modo un’assunzione di responsabilità, che il mio assistito respinge dall’inizio della vicenda”.
“Detto questo – aggiunge il legale – prendiamo atto della scelta della Procura e, se il decreto richiesto al Tribunale verrà emesso, compiremo le nostre valutazioni, in vista dell’opposizione allo stesso”. Nel corso delle indagini, coordinate dal pm Manlio D’Ambrosi, gli inquirenti hanno anche sentito alcuni testimoni, relativi soprattutto alla fase in cui i due si erano allontanati assieme dall’albergo.