Una vita segnata dal lavoro e dall’amore per la materia prima, quella farina che impasta le mani e che sa di semplicità: Luigi Corvino, il Don delle pizze napoleftane ad Aosta, è scomparso lunedì 4 novembre in seguito a una polmonite che ne ha compromesso il fisico già minato da un vecchio incidente.
La sua passione e la sua dedizione per il lavoro lo avevano portato ad Aosta nel 1977, dopo aver lavorato nel sud Italia, sempre nell’ambito della ristorazione, sempre con quell’amore che solo chi vive per la gastronomia può provare. Un entusiasmo contagioso che è riuscito a trasmettere anche ai suoi clienti, numerosi, che ritrovavano nelle sue creazioni la vera essenza partenopea.
Accanto al suo forno a legna di mosaico giallo e blu tante le pizze sfornate, altrettanti i sorrisi restituiti a chi andava a trovarlo nella sua pizzeria, da sempre ubicata accanto allo stadio, zona che era diventata famosa anche per quel locale semplice e sincero, che ora viene gestito e portato avanti dal primogenito Gennaro e dall’ultima di 9 figli, Samanta. La storia del locale risale a quel 1977, anno nel quale Luigi arriva da Napoli con la moglie e 7 figli; la prima esperienza nel capoluogo regionale con i cognati, nella pizzeria “La Gastronomica”, in cui lavora fino ai primi anni 80, quando rileva l’attività ribattezzandola “Bella Napoli” e divenendo un punto di riferimento della città per quel che riguarda la pizza tradizionale napoletana. Nel frattempo nascono altre 2 figlie, la famiglia si allarga e la fama del locale rimane intatta: i venerdì e i sabato gli avventori si susseguono sui tipici tavoli della pizzeria o al bancone per la pizza d’asporto e tanti sono stati i valdostani adolescenti che hanno scelto la Bella Napoli per le loro cene di classe.
La storia di Luigi però non inizia ad Aosta, ma nella terra dove la pizza ha visto la luce e dove è diventata famosa, quella Napoli che lui ha voluto fortemente ricordare ribattezzando il suo locale: nasce a Forcella di Napoli, accanto al porto, rimane orfano all’età di 12 anni, e viene accolto in un orfanotrofio con il fratello e la sorella; all’età di 15anni inizia come ragazzino aiutante pizzaiolo nella famosa pizzeria Trianon, dove impara l’arte e la professione di pizzaiolo e dove realizza di amare la pizza al solo contatto la farina.
All’eta di 22anni si sposta a Belvedere Marittimo, dove conosce la moglie Maria, per poi tornare al Trianon di Napoli. Il suo sorriso non lo ha mai lasciato in tutti questi anni anche difficili, ma a muovere il suo entusiasmo è sempre stata la voglia di lavorare e di stare con la sua famiglia, come ricorda la figlia Anna: “Mio papà ha sempre lavorato e lo ha voluto fare fino all’ultimo giorno, fino a sabato scorso. La pizza è sempre stata la sua passione, tanti i napoletani che sono venuti a mangiare da noi dicendogli che sembrava di essere a Napoli ed è la cosa che lo rendeva più fiero. Era di cuore e animo buono e generoso, accoglieva in casa anche estranei e ha fatto sempre fatto lavorare persone che avevano bisogno”.
Luigi Corvino lascia la moglie Maria e i suoi 9 figli. I funerali saranno celebrati domani ad Aosta.