“La situazione è sotto gli occhi di tutti: il ponte di Pasqua è stato un discreto disastro”. Non usa mezzi termini Luigi Fosson, presidente degli albergatori valdostani. “Ci sono state tante disdette a causa del maltempo degli scorsi giorni, ma anche della situazione viaria, sia ai Trafori che sull’autostrada. Ancora una volta, la più penalizzata è purtroppo Cogne, speriamo che si riesca a ristabilire una transitabilità in tempi decenti”.
“Per il Ponte di Pasqua abbiamo ricevuto diverse disdette dovute per lo più alla meteo, alla chiusura del Traforo del Gran San Bernardo e ai problemi di traffico sull’autostrada dello scorso fine settimana. Ma a Cogne abbiamo 20 strutture aperte, il paese è raggiungibile seppur con finestre orarie e la località tutta è pronta ad accogliere i turisti che decideranno di prenotare nelle prossime settimane, prima dell’estate” aggiunge Pietro Imbimbo Roullet, delegato di zona Adava per Cogne e Aymavilles.
Fosson sottolinea come la Pasqua dopo il 10-15 di aprile non è mai stata molto inflazionata per la Valle d’Aosta: “A questo punto dell’anno la gente inizia a preferire il mare. Per gli impianti di risalita spesso è un bagno di sangue tenere aperto in questo periodo. Anche i prossimi weekend che arrivano sono interessanti per ponti e festività, ma bisogna vedere se i turisti sono interessati alla montagna”.
Con il Traforo del Gran San Bernardo chiuso a tempo indeterminato, “perdiamo una bella fetta di clientela. Gli svizzeri scendono molto nel fondovalle, e se vanno al mare spesso si concedono comunque una tappa da noi. Da sempre siamo un po’ il loro 27° cantone”.
Sul futuro “ho perso la sfera di cristallo. Dipende tutto da una serie di concause, in particolare il meteo”.
Al momento non ci sono previsioni ufficiali e informali sulla riapertura del traforo. La Sistrasb, società di gestione del tunnel, ha emesso un’ordinanza di chiusura fino a giovedì, in attesa di nuove comunicazioni dalle autorità elvetiche. Secondo le stime, con il ponte pasquale sono andati in fumo circa 25mila passaggi, tanti quanti ne erano attesi. La chiusura sta creando disagi anche ai frontalieri, costretti a passare dal traforo del Monte Bianco o a cercare una sistemazione alternativa, vista l’impossibilità di spostarsi in giornata.

Con il ritorno del sole è iniziata la ricognizione dei danni. In mattinata si è tenuta una riunione tra il Dipartimento opere pubbliche e i sindaci dei comuni più colpiti dal maltempo.
“Un ringraziamento a tutto il sistema Valle d’Aosta per questa Pasqua che ci ha visti operativi tutti” ha detto all’Assemblea del Celva l’assessore alle opere pubbliche Davide Sapinet. “Adesso andiamo a fare una nuova riunione con il settore viabilità, visto che abbiamo ancora diverse strade chiuse”.
Il capo della protezione civile regionale Valerio Segor ha trasmesso ai sindaci la modulistica per la rendicontazione dei danni, passaggio necessario per la proclamazione dello stato di calamità da parte della Presidenza della Regione. “Una procedura che abbiamo ben imparato in questi anni”, ha commentato ancora Sapinet. In attesa dell’eventuale arrivo di risorse statali, il governo regionale è al lavoro per includere alcuni primi interventi nell’assestamento di bilancio attualmente in fase di definizione.
Tra questi, potrebbero essere inseriti quelli destinati a Fontainemore, tra i comuni più colpiti dal maltempo. Nella frazione di Coumarial, 60 residenti risultano ancora isolati e sono raggiunti dai soccorsi tramite mulattiere. “Tra ieri e oggi siamo riusciti a portarne a valle 15, bloccati a Clapasson e Jugeo”. I danni sono rilevanti e riguardano, oltre alla viabilità, anche il parco giochi e il parco avventura.

Il maltempo ha danneggiato seriamente anche diverse reti sentieristiche – compromessa ad esempio la percorribilità del Ru Neuf fra Aosta e Etroubles – alcune delle quali nei prossimi giorni e mesi interessate dal passaggio di diverse manifestazioni sportive.
Anche oggi sono registrati smottamenti, come ad esempio sulla strada consortile di Bréan nel comune di Sarre. Qui il sindaco ha disposto anche la chiusura dell’area pic-nic di Bellun fino al ripristino e alla messa in sicurezza della zona.
