Marijuana nascosta fra la ‘nduja, così i tre spacciatori beffavano i cani antidroga

Nell'ambito dell'inchiesta dei Carabinieri, "Sapori di Calabria", sono stati arrestati in flagranza di reato Michele Fonte, 50 anni, pregiudicato, la figlia Veronica Fonte di 26 e il genero, Gianluca Cammareri di 24 anni.
Cronaca

Arrivava ad Aosta o a Torino attraverso i corrieri che ogni due settimane consegnano i prodotti tipici calabresi alle famiglie emigrate, nascosta tra la ’nduja e la soppressata. Un sistema semplice ma efficace per nascondere la marijuana al fiuto dei cani, disturbati nel loro compito dal forte odore di peperoncino. Dopo tre lunghi e complessi mesi di indagine, fatti di appostamenti, pedinamenti e intercettazioni, i Carabinieri hanno arrestato in flagranza di reato Michele Fonte, 50 anni, pregiudicato, la figlia Veronica Fonte di 26 e il genero, Gianluca Cammareri di 24 anni, gli ultimi due incensurati. I tre sono stati trovati nel tardo pomeriggio di domenica scorsa a confezionare nel garage di Aosta, di proprietà di una parente, denunciata a piede libero, il chilo e mezzo di marjiuana che avevano ritirato a Torino nella giornata di sabato.

“L’indagine – spiega il Maggiore dei Carabinieri, Samuele Sighinolfi – era partita dalla constatazione che in Valle d’Aosta è aumentato il consumo di marijuana fra i giovani e giovanissimi (14/15 anni). Un riscontro che ci arriva dai nostri uomini impegnati sulla strada, come i carabinieri di quartiere ma anche dai presidi delle scuole e dagli stessi genitori”.

L’inchiesta, denominata “Sapori di Calabria”, aveva l’obiettivo di colpire l’anello intermedio dello spaccio, ovvero i fornitori degli spacciatori.

“Partendo dalla semplice considerazione – continua Sighinolfi – che a differenza di altre regioni anche vicine, come ad esempio la Liguria, la Val d’Aosta non si presta climaticamente alla coltivazione di grosse quantità di marijuana, si è cercato di capire da dove provenisse la gran parte dello stupefacente spacciato ai ragazzi locali. “ Si è cosi arrivati alla Calabria, terra di origine degli arrestati. “L’analisi investigativa e l’incrocio di dati emersi anche da altre indagini su gruppi criminali di origine calabresi – spiegano ancora i Carabinieri – ha permesso di reperire elementi a carico degli arrestati.”

Ogni due settimane circa i tre arrestati si trovavano a smerciare a spacciatori al dettaglio 1,5 kg di marjiuana, proveniente dalla zona di Reggio Calabria. La droga, di ottima qualità in quanto composta da efflorescenze e non foglie, veniva comprata a 3/4 euro al grammo per essere poi rivenduta ad Aosta a 7/10 euro. Ignari di tutto i corrieri che in Valle portano prodotti tipici calabresi.

“I tre erano molto scaltri – prosegue Sighinolfi – probabilmente anche grazie a certi telefilm come "Csi" la droga non veniva mai nominata nei contatti telefonici e i tre davano agli spacciatori al dettaglio semplici appuntamenti senza indicare il motivo del ritrovo”.

Nell’inchiesta, ancora in corso, sono state segnalate anche altre 20 persone, consumatori abituali. Oltre al chilo e mezzo di marijuana i Carabinieri hanno sequestrato i cellulari dei tre, 4 mila euro circa in contanti e tutti gli strumenti per suddividere la droga. Per i tre arrestati ieri è arrivata la convalida e su richiesta del Pm, Luca Ceccanti, la custodia cautelare in carcere.

 

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