Da parte degli inquirenti, le bocche restano cucite, ma nel pomeriggio di oggi, lunedì 15 gennaio, è trapelato che, assieme ai resti ossei trovati nell’area militare a Saumont di Aosta la settimana scorsa, vi era anche un revolver di piccolo calibro.
Sarebbe proprio il numero di matricola della pistola ad aver condotto i Carabinieri del Nucleo investigativo ad ipotizzare che i resti appartengano ad un aostano anziano scomparso tempo fa – circa tre anni ormai, in un allontanamento non segnalato alle forze dell’ordine – di cui è stata sentita, negli scorsi giorni, una parente.
A pronunciarsi sulla correlazione tra il detentore dell’arma e il teschio e il femore rinvenuti, vicino ad ad altri oggetti (tra i quali una scarpa, ma non ancora tutti noti), da un Alpino impegnato in addestramenti tattici, saranno le analisi medico-legali, affidate all’inizio di oggi pomeriggio dal pubblico ministero Luca Ceccanti, co-titolare del fascicolo aperto dalla Procura assieme al collega sostituto Carlo Introvigne. Nell’incarico alla dottoressa Mirella Gherardi rientra anche l’estrazione del Dna dai resti ossei.