Morta sull’A5 a capodanno: indagati due dirigenti Sav

Si tratta di Fernando Fabrizio e Federico Caniggia, cui la Procura contesta il concorso in omicidio colposo. La conclusione delle indagini notificata negli scorsi giorni al loro legale.
Il mini van distrutto nell'incidente di Capodanno
Cronaca

Chiusa l’inchiesta, sono due gli indagati per la morte di Federica Banfi, la diciannovenne di Canegrate (Milano) morta la notte di capodanno sull’A5, in un incidente stradale nei pressi della galleria Garin, a Châtillon. Si tratta dei dirigenti della Società Autostrade Valdostane (competente per la gestione sul tratto ove si è verificata la tragedia) Fernando Fabrizio e Federico Caniggia, cui la Procura contesta il concorso in omicidio colposo. Al legale che li assiste, l’avvocato Giovanni Lageard del foro di Torino, è stato notificato negli scorsi giorni l’avviso di conclusione delle indagini preliminari.

Sin dal momento dei soccorsi era emerso che la carreggiata fosse a tratti ghiacciata. La circostanza è stata confermata dalla perizia tecnica disposta dal pubblico ministero Carlo Introvigne, titolare del fascicolo. La ragazza era in Valle con altri coetanei, un centinaio di giovani degli oratori di Canegrate e San Giorgio su Legnano, arrivati nella nostra regione dopo Santo Stefano ed alloggiati in una casa per ferie a Brusson. Per la notte tra l’ultimo giorno del 2017 e il primo dell’anno in corso, la meta del gruppo era Aosta, per unirsi ai festeggiamenti di piazza Chanoux.

I ragazzi erano divisi tra cinque mini-van (su uno di questi viaggiava la vittima) ed un bus preso a noleggio. Attorno alle 23, nella ricostruzione del perito, il mezzo con Federica Banfi a bordo finisce di traverso e viene colpito dal pullman che sopraggiungeva, intento a recuperare la distanza con i furgoni, dopo che il suo autista si era fermato a soccorrere un terzo automobilista in difficoltà per aver perso il controllo del proprio veicolo. Oltre a Federica Banfi, morta nell’impatto, erano rimasti feriti in otto, di cui quattro gravemente (allora ricoverati in prognosi riservata). Le persone offese sono assistite dagli avvocati Andrea Compagnone, del foro di Milano, e Davide Sciulli di Aosta.

La perizia sviluppata dal geometra Luigi Bracci su disposizione della Procura affronta ed approfondisce diversi fattori della competenza del gestore autostradale, tra i quali: l’organizzazione del servizio spargisale, le modalità di segnalazione attraverso cartelli del pericolo di ghiaccio sulla carreggiata (quelli presenti sono due e non risultano facilmente visibili) e la possibile carenza di strumenti per segnalare i cambiamenti atmosferici (al fine di attivare i mezzi spargisale). A rilevare l’incidente era stata la Polizia stradale.

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