Addio a Fabio Persico: “galantuomo, medico impegnato, compaesano generoso”

Centinaia di persone, nel pomeriggio di oggi, mercoledì 26 febbraio, in Cattedrale ad Aosta per il funerale del medico morto scivolando da un sentiero. L’emozione di Don Vittaz nel ricordare un’“anima limpida”.
Funerale Persico
Cronaca

“Pure il sottoscritto benedice il Signore per aver incontrato Fabio, anima limpida, generoso al massimo, entusiasta di poter essere utile”. Anche la voce di Don Elio Vittaz – parroco di Saint-Christophe che si trova a celebrare un funerale in Cattedrale ad Aosta (per superare i limiti della chiesa di paese nell’accogliere le tante persone giunte) – restituisce l’emozione nel dare l’ultimo saluto, nel pomeriggio di oggi, mercoledì 26 febbraio, al dottor Fabio Persico, 71 anni, chirurgo in pensione morto nel fine settimana cadendo dal sentiero che costeggia il Ru Pompillard.

Così, dall’altare in cui è affiancato dai parroci di Aosta e di altre località ove il medico ha prestato servizio, il sacerdote, confrontato alla complessità di un’omelia per qualcuno che conosceva bene, racconta che, per il defunto, la “professione medica era stata scelta come missione nella stima e al servizio del grande dono della vita, accolta amorevolmente, curata delicatamente e accompagnata dolcemente”. Una missione che “esigeva aggiornamento continuo, che in lui diventava approccio alla persona del malato con premura rispettosa e ricca di sensibilità e comprensione”.

Un cammino in cui il dottor Persico, che nella veste di sanitario era anche responsabile del banco farmaceutico della Valle d’Aosta, “da una realtà individuale di fragilità accompagnava il sofferente ad una accettazione attiva della situazione, per guidarlo in una crescita di speranza per un’evoluzione globale, fisica, psicologica e spesso anche di fede”. Dopodiché, il sacerdote ha dato voce a una domanda unanime: “Chissà quanti, me compreso, sono riconoscenti per questo suo metodo di approccio personalizzato, competente e vissuto?”.

La fede, nella vita di Fabio Persico, è stata un elemento centrale. “Donò e ricevette grande gioia nella sua famiglia”, ha sottolineato il parroco, per aggiungere che “dal giorno del matrimonio, 41 anni fa, visse in condivisione totale con Francesca”, anche lei medico in pensione. “Insieme, gioirono con il giungere delle tre figlie, Chiara, Elena, Michela”. Poi, gli abbracci con “ognuno dei sette nipotini” e l’impazienza con cui “speravano di abbracciare insieme l’ottavo, in arrivo fra pochi giorni”.

Funerale Persico
Il funerale di Fabio Persico.

L’orizzonte dello scomparso, tuttavia, non era circoscritto alla sua famiglia. La presenza alla cerimonia funebre del gonfalone, e di una delegazione di amministratori, di Saint-Christophe, comune in cui Persico viveva, stavano a testimoniare della sua esperienza da consigliere comunale, nel 2007, quando Sindaco del Paese era Augusto Bionaz e tra gli scranni dell’assemblea sedevano buona parte dei successivi vertici della municipalità alle porte di Aosta.

Oltre all’attività in campo sociale e in seno alla comunità parrocchiale (con la moglie era stato anche animatore delle catechiste e catechisti delle scuole primaria e secondaria), “suo grande desiderio, ancora cresciuto dopo che è andato in pensione, era quello di stare con gli adolescenti per aiutarli a crescere gioiosi, responsabili e amici tra loro, e con Gesù”. Al riguardo, il sacerdote ricorda che Persico, negli ultimi mesi, “nel rivolgersi a loro sul telefonino, iniziava ogni messaggio con parole affettuose. Era il fratello maggiore che si rivolgeva a loro con il cuore in mano”.

Da qui, un invito, prima di concludere la funzione: “da parte nostra facciamo tesoro della sua testimonianza di galantuomo, medico impegnato, compaesano generoso e, ovunque si trovasse, di cristiano limpido, attivo, fraterno”, che “pur nei limiti umani ha incarnato l’ideale di San Paolo”. Lo si era sentito, nelle letture, nella lettera ai Romani: “Sia che viviamo, sia che moriamo, siamo del Signore”. Un invito ascoltato da centinaia di persone, tra le quali molti volti della sanità valdostana e innumerevoli pazienti o conoscenti. Tutti richiamati dal fatto che, prendendo a prestito ancora una volta le parole di don Vittaz, “lo sentivamo di famiglia, ovunque”.

E’ il chirurgo Fabio Persico la vittima dell’incidente lungo il Ru Pompillard

22 febbraio 2025

Fabio Perisco
Fabio Persico (nel riquadro).

E’ il chirurgo in pensione Fabio Persico, 71 anni, la vittima dell’incidente verificatosi nel pomeriggio di oggi, sabato 22 febbraio, sulla collina tra Saint-Christophe (dove viveva) e Quart. Era intento a percorrere il sentiero che costeggia il Ru Pompillard, assieme alla moglie. Ad un certo punto è scivolato, finendo nella scarpata per una quindicina di metri e riportando i traumi rivelatisi fatali.

La donna ha dato l’allarme alla Centrale unica del soccorso e sul posto è giunto l’elicottero con i tecnici del Soccorso Alpino Valdostano e il medico a bordo. Individuato il punto e raggiunto il corpo, purtroppo i soccorritori non hanno potuto fare altro che constatare il decesso. Le operazioni di ricostruzione dell’accaduto sono affidate al Soccorso Alpino della Guardia di finanza di Cervinia (Valtournenche). La salma è stata trasportata alla Camera mortuaria del cimitero di Aosta.

Nella sua carriera medica, Persico era stato responsabile della struttura semplice di chirurgia pediatrica e day surgery dell’Usl della Valle d’Aosta. Al suo attivo, anche l’esperienza da Consigliere comunale a Saint-Christophe, eletto nella lista “Autonomie Communale” nel 2005. In paese, dov’era attivo anche nella parrocchia, era conosciuto e benvoluto. Negli ultimi anni aveva seguito, come responsabile del Banco Farmaceutico Valle d’Aosta, la “Raccolta del farmaco”.

Tra le passioni di Persico c’era anche quella per la storia dell’arte. Nello scorso novembre, la biblioteca di Saint-Christophe aveva ospitato la presentazione del suo romanzo storico “Christophe – L’avventura di un pellegrino tra medioevo e rinascimento”, imperniato sulla saga di una famiglia di scultori normanni, alla ricerca della propria identità, lungo la via Francigena, da Canterbury a Roma. Lascia la moglie, Francesca Lombardi, anche lei medico in pensione, e le figlie.

3 risposte

  1. Mi spiace tanto. Una bravissima persona. Ci siamo conosciuti sui campi da calcio e per molti anni abbiamo giocato insieme, era il nostro portierone. Un grande abbraccio a tutta la famiglia.

  2. Ciao Fabio! Persona semplice, umile e sempre gentile!
    Conserverò un bel ricordo di Te!
    Condoglianze a tutta la Tua famiglia.

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