Narcomafie dedica un reportage alla Valle che brucia per incendi dolosi a decine di imprese

Sono incendi tutti diversi, ma con caratteristiche in comune: sono di origine dolosa e per tutti non sono stati individuati i responsabili. A mettere il naso in questo fenomeno per ora ignorato è un reportage scritto da Roberto Mancini e Marco Nebiolo.
Cronaca

Dal 1996 ad oggi in Valle d'Aosta si assiste ad un'impressionante serie di incendi ai danni di imprenditori dell'edilizia, artigiani, agricoltori, commercianti e cittadini. Sono incendi tutti diversi tra loro: a volte ad andare a fuoco è un piccolo negozio, a volte uno studio artigiano in altri casi sono automobili di semplici cittadini posteggiate sotto casa.

I più preoccupanti riguardano grandi cantieri come quello dell'impresa Lapegna a Pontey nel maggio del 1996 quando bruciarono 7 camion nella notte o , per avvicinarci ai giorni nostri, quello che ha colpito l'azienda di legnami di Walter Dal Canton a Villeneuve nel marzo del 2007. Qui le fiamme si sono sviluppate, avvolgendolo, dal deposito di tronchi adiacente alla segheria che si trova anche vicino al deposito carburanti della Villeneuve Petroli.

Sono incendi tutti diversi, ma con evidenti caratteristiche in comune: sono considerati di origine dolosa e per tutti non sono stati individuati i responsabili. A mettere il naso in questo fenomeno, preoccupante, ma del tutto ignorato in Valle d'Aosta è il numero di aprile di Narcomafie, il mensile del Gruppo Abele, con un reportage scritto a quattro mani da Roberto Mancini e Marco Nebiolo.

"Odore di bruciato nella Valle dei falò", questo il titolo, ripercorre tutti questi episodi di roghi dolosi che hanno interessato decine di imprese che operano in Valle d'Aosta portando in evidenza un clima pesante e inquietante che gravita intorno ad una parte del mondo produttivo valdostano. 

Il numero di Narcomafie è in uscita in questi giorni e sarà reperibile la prossima settimana presso la libreria Filotea e la libreria Minerva di Aosta. Chiunque voglia comunque leggere l'articolo può scaricare il pdf che abbiamo allegato a questo articolo (si trova nella colonna a destra).

 

 

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