Sono 191 le persone iscritte nel registro degli indagati, 141 i mandati di custodia cautelare spiccati dal gip. Tra i reati contestati: associazione a delinquere di stampo mafioso, detenzione illegale di armi, traffico di stupefacenti, gioco d’azzardo, riciclaggio. Sono i numeri dell’”Operazione minotauro” frutto di cinque anni di indagini dalla Procura di Torino e dalle forze dell’ordine. E’ emersa la forte presenza della ‘ndrangheta in tutto il territorio del Nord Ovest, con qualche penetrazione anche in Valle d’Aosta.
“Stiamo mettendo in atto tutte le misure per prevenire il fenomeno e per monitorare quello che succede – ha commentato oggi il presidente della Regione e prefetto Augusto Rollandin -. Non è da adesso che ne parliamo, tutti gli strumenti possibili sono stati attivati”.
C’è anche un valdostano fra gli arrestati. Si tratta di Valter Macrina, 45 anni, residente a Villeneuve. Secondo gli inquirenti l’imprenditore edile sarebbe affiliato alla ‘ndrangheta dal 2007. Dall’inchiesta, però, emergono anche altri particolari. Dalle intercettazioni viene fuori per esempio che un esercizio commerciale di Chatillon è costretto a pagare il pizzo e che un artigiano di Saint-Pierre è caduto nella rete dell’usura. Così come è venuto fuori anche un’operazione di recupero crediti di 750 mila euro nei confronti di un cittadino aostano. Così come si parla di spaccio a Cervinia.