Dopo l'inchiesta corruzione un'altra "tegola" si abbatte sull'ex Presidente della Regione.
Augusto Rollandin risulta, infatti, indagato assieme all'ex assessore al Bilancio Ego Perron e al presidente di Finaosta Massimo Lévêque per turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, nell'ambito dell'inchiesta sui compensi elargiti allo stesso Lévêque.
Come riporta l'Ansa la Procura di Aosta, nei giorni scorsi, ha inviato loro l'avviso di proroga delle indagini preliminari.
Al centro dell'inchiesta, del Pm Luca Ceccanti e del procuratore capo Paolo Fortuna, c'è la nomina di Massimo Lévêque a capo della finanziaria regionale e la determinazione del suo compenso.
In Finaosta Lévêque era stato nominato dall'allora Giunta Rollandin il 7 agosto 2015 senza che però venisse applicata la riduzione dei compensi del Cda, prevista sin dal 1° gennaio 2015 dal decreto Renzi-Madia sulle Pa. Soltanto un mese e mezzo dopo la nomina il compenso di Lévêque fu ridotto da 80mila euro lordi annui a 25.200 euro. Sulla vicenda i Carabinieri avevano effettuato a settembre del 2015 una perquisizione in Finaosta acquisendo documentazione in seguito ad una indagine aperta dalla Procura.
Dopo una richiesta di archiviazione del giugno 2016 da parte della stessa procura di Aosta è stato il pm Giancarlo Avenati Bassi a riaprire l'inchiesta. Due circostanze al vaglio degli inquirenti. La prima riguarda l'ipotesi di turbata libertà del procedimento di scelta del contraente (articolo 353 bis del codice penale): se a Lévêque, nel 2015, era stato promesso un emolumento di 80-100 mila nonostante la legge nazionale ne prevedesse uno a 25 mila, altri potenziali candidati per il suo ruolo sarebbero stati svantaggiati, non essendo a conoscenza di questo compenso 'extra'. In secondo luogo la procura vuole accertare una nuova ipotesi: se nel tempo quella promessa a Lévêque sia stata effettivamente mantenuta con altre possibili voci di emolumento, come – solo a titolo di esempio – rimborsi e consulenze.